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Nabeul - Neapolis (Tunisie)

La XII Missione Archeologica a Neapolis (Nabeul - Tunisie) si è svolta tra il 15 settembre ed il 22 settembre 2018, nell’ambito dell’Accordo quadro tra l’Institut National du Patrimoine di Tunis e l’Università di Sassari, rinnovato per tre volte consecutive.

L’attività di ricerca si è svolta sia nell’area archeologica di Neapolis, sia nelle aree archeologiche contermini di Pupput e di Menzel Temime.
L’attività archeologica principale degli studenti della Scuola è stata indirizzata verso la realizzazione di una ricostruzione in 3D, secondo le metodologie della Archeologia virtuale, della città di Neapolis nelle fasi punica, romana fino al IV secolo d. C., tardo antica dagli inizi del V sec. d. C.
La ricostruzione è stata rivolta, con i materiali acquisiti, in particolare sui seguenti edifici:
1)    Nymfarum domus
2)    Domus di Artemon
3)    Usine de Salaisons (scavi Darmon- Bonifay)
4)    Thermes de Xenia
5)    Forum.
Si è provveduto a realizzare una ampia serie di foto aeree con l’utilizzo di due droni professionali che producono immagini a 12MB e di video in risoluzione 4 K.
Il secondo aspetto della missione è stato costituito dalla ricerca in  due settori di scavo, rispettivamente localizzati all’incrocio tra il cardo est dell’insula della Nymfarum domus e il decumanus localizzato tra l’insula della Nymfarum domus e l’insula della domus di Artemon (I SETTORE) e nell’area a sud del tratto del Forum lastricato, messo in luce nel 2017 (II SETTORE).
In entrambi i settori sono stati costantemente utilizzati le sette unità di operai e lo staff scientifico di archeologi, suddivisi tra i due sondaggi.
E’ stata realizzata l’intera documentazione degli scavi dagli archeologi italiani e maghrebini, con le operazioni di laboratorio sui materiali.
Nel I SETTORE si è scavata una potente stratigrafia che dal secolo XXI d. C. è discesa sino al lastricato del cardo compreso tra l’insula della domus di Artemon e il Forum.
Lo scavo ha consentito di rilevare una serie di pavimenti di ambito post bizantino (fine VII- inizi VIII sec. d.C.) impostati su un riempimento di metri 1, 50, formato da strati di sabbia e calcinacci, che obliterava il lastricato stradale.
Nel II SETTORE si è verificato che il Forum risulta interrato unitariamente verso il VI secolo d. C.
Particolare rilievo ha avuto la pulitura e la documentazione grafica e fotografica (anche con l’uso dei droni) del vestibolo della Domus di Artemon, mai realizzata, che evidenzia un mosaico in tessellato bianco con una decorazione centrale costituita da una corona agonistica che reca il nome greco (a lettere latine) ARTEMON in genitivo  (Artemonis). Si tratta con tutta evidenza di un mosaico che celebra una vittoria agonistica, probabilmente di un cavallo in particolare in una corsa di carri nel circus di Neapolis.
 
Al riguardo deve segnalarsi la scoperta, tramite l’indagine di superficie e l’esame di foto zenitali, adeguatamente trattate, nel settore periferico occidentale della città di Neapolis, a partire dal limite fisico costituito dal fiume (oued Srir), della probabile struttura del circus di Neapolis, mai prima evidenziata nella ricerca neapolitana.

Infine, notevole importanza assume la prima identificazione a Neapolis nel settore occidentale della localizzazione di una Basilica cristiana, bizantina, identificata grazie ad un carreau en terrecuite con la rappresentazione di un cervo, che pertiene ad una produzione di lastre fittili decorate con temi cristiani (ma anche profani), vegetali e animali, utilizzate per rivestire il soffitto delle basiliche in età bizantina nell’Africa Proconsolare e in Byzacena.