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Is Bangius (Marrubiu): Praetorium

Is-Bangius cut Il praetorium di Muru de Bangius (Marrubiu, prov.di Oristano), localizzato all’incrocio tra la via a Karalibus Turrem e l’iter compendiario per Forum Traiani, venne eretto probabilmente al principio del III sec. d.C. sotto l’imperatore Caracalla, con il finanziamento della civitas Foritraianensium come attestato da una targa marmorea originariamente affissa sul prospetto dell’edificio; al praetorium era annesso un edificio termale, interessato da diverse fasi.
Lo scavo ha consentito di dimostrare che insieme al praetorium sorsero altre strutture coordinate all’asse viario: si tratta di ambienti quadrangolari, privi del decoro che caratterizza invece il praetorium (mosaici, affreschi, membrature architettoniche e sculture in marmo), nei quali possono agevolmente riconoscersi le tabernae per la gente comune, mentre il praetorium era destinato al governatore della provincia e ai personaggi di alto rilievo sociale: la struttura del praetorium e gli altri fabbricati sopravvissero fino al termine del VII secolo, quando si dovette avere l’abbandono del complesso, almeno per quanto le indagini consentono attualmente di leggere.
Non è possibile invece essere certi se il complesso ebbe nei secoli dell’alto medioevo la medesima funzione che ebbe in età romana: se da una parte si è tentati di supporre che, allorquando venne costituito nel 534 il dux Sardiniae in Forum Traiani-Chrysopolis, il praetorium di Is Bangius servì come raccordo immediato tra la sede del dux, il supremo comandante militare della Sardegna, e la sede del praeses a Karales, considerando anche che la la via a Karalibus Turres venne definita in età bizantina via Graecorum (come desumiamo dall’odonimo contemporaneo bia aregus nel territorio di San Gavino Monreale), continuando ad assolvere alla propria funzione di strada attrezzata in funzione del sistema di trasporto sia ai fini annonari, sia ai fini fiscali, si deve tener conto delle recentissime indagini, ancora in corso, che mostrano che almeno alcuni ambienti della stessa residenza governativa vennero destinati, intorno allo stesso VI secolo, alle attività produttive esercitate da una piccola comunità rurale; fatto questo che sembrerebbe indicare in qualche modo una mutazione funzionale dell’edificio. Nel corso della campagna di scavo 2017 le indagini hanno interessato l'ambiente I del praetorium, nel suo settore sud-orientale, dove la stratificazione antica era già stata parzialmente tagliata da una calcara, funzionale ai lavori di costruzione di una scuola rurale ETFAS, che insisteva sul praetorium e che si data alla metà del XX secolo.
Le nuove ricerche sono state rivolte ad approfondire le indagini nel settore a sud del praetorium e a valorizzare l'area in connessione con l'apertura del Museo, allestito nel casale prossimo al sito archeologico.
L'area è di proprietà del Comune.
Nell'ambiente era ancora parzialmente posizionato il crollo della copertura, separato dal pavimento da un sottilissimo strato di terra, relativo all'abbandono dell'edificio, in cui era presente esclusivamente ceramica africana da cucina. Nel crollo sono stati invece recuperati pochissimi materiali datanti, tra i quali una moneta di Massimiano (coniata tra il 297 e il 298 d.C.), ceramica comune e da mensa, prevalentemente databile tra II e IV secolo d.C.
La pavimentazione è realizzata, come negli altri ambienti del praetorium, in calce e cocciopesto.
Una sovrastruttura costruita successivamente alla fase originaria del praetorium, che va a coprire il muro perimetrale N dell’ambiente I, ne suggerisce una rifunzionalizzazione, con un uso non definibile.
Al termine dello scavo è stato consolidato, con malta di fango e calce, un tratto murario in prossimità dell'ingresso del praetorium.


 

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