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Cobulas (Milis): le fasi storiche dell'insediamento

Nuraghe Cobulas cutIl sito di Cobulas /Cuccuru de is zanas (Milis – OR) è ubicato su un lieve pendio tra i 97 e 100 m di altitudine s.l.m., tra la fascia pedemontana meridionale del Montiferru e il Campidano settentrionale.

L’insediamento è costituito da un grande nuraghe complesso (pentalobato) e da un esteso abitato con fasi comprese tra l’età del Bronzo recente (XIV – XII sec. a.C.) e l’alto medioevo (VII sec. d.C.). Il sito è stato oggetto di varie campagne di scavo effettuate tra il 1985 e il 1990 dall’allora Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano. Le nuove campagne di scavo realizzate sotto la direzione scientifica del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari sono parte integrante di un più vasto progetto di ricerca denominato “Paesaggi del Montiferru meridionale e del Campidano di Milis. Archeologia e territorio tra ricerca, tutela e valorizzazione”, già avviato sin dal 2013. Le nuove indagini si pongono una serie di obiettivi, tra i quali chiarire le problematiche relative alle tipologie insediative e alla vita quotidiana delle fasi romana e tardoantica, ma anche approfondire lo studio della complessa stratigrafia a partire dagli strati emergenti per giungere sino al terreno vergine, in modo tale da ricostruire a ritroso l’articolata dinamica di nascita, sviluppo e abbandono dell’insediamento.
Le ricerche relative alle prime due campagne di scavo (2014 e 2015), hanno consentito di mettere in luce una parte del vasto abitato del VI – VIIsec. d.C. adiacente al nuraghe, con alcune strutture abitative a pianta rettangolare e una porzione di cortile pavimentato con un acciottolato antistante alle stesse. In particolare è stato indagato in maniera integrale il secondo vano di un edificio a pianta rettangolare già individuato e parzialmente scavato durante la campagna di scavo 1989/90 (Santoni et alii 1991), consentendo l’acquisizione di importanti dati (reperti fittili, metallici, monete, un focolare con resti di pasto) sulla vita quotidiana del villaggio nel periodo a cavallo tra il VI e il VII sec. d.C. Inoltre, è stata individuata un’area probabilmente destinata a necropoli grazie al rinvenimento di una sepoltura del tipo a enchytrismos, da collocare nel medesimo orizzonte cronologico dell’edificio con vani a pianta rettangolare. In alcuni settori dell’abitato nei quali si sono potuti effettuare dei saggi in profondità lo studio della complessa stratigrafia ha inoltre permesso di risalire alle fasi più antiche dell’insediamento ascrivibili al Bronzo recente (XIV – XII a.C.), in piena età nuragica.
Nel corso della campagna di scavo 2016 le indagini hanno interessato un settore dell’abitato che si sviluppa a nord del nuraghe.
In continuità con le precedenti campagne si è scelto di allargare l’area delle ricerche in direzione Est, nella zona a settentrione rispetto all’edificio costituito da due vani rettangolari affiancati databile tra VI e VII sec. d.C., scavato durante le scorse campagne (denominato “struttura 2”), ma anche nella struttura a pianta circolare parzialmente scavata durante la campagna 2015 (denominata “Struttura 1”).
Tra i settori C ed E è stata messa luce una parte della pavimentazione, costituita in blocchi basaltici, di quello che era uno spazio aperto avente la funzione di cortile esterno, funzionale all’edificio a pianta rettangolare denominato “Struttura 2”. I materiali più tardi riportano al VI – VII secolo d.C., ma abbondano i materiali di età ellenistica e di età nuragica.
Le ricerche sul “Settore E” relativamente alla struttura a pianta circolare, hanno consentito di evidenziare l’opera muraria costituita da filari di blocchi in basalto sbozzati di fattura nuragica.
Si ritiene di poter interpretare la “struttura 1” come “capanna delle riunioni” o “sala delle adunanze”, confrontabile con le strutture a pianta circolare munite di sedili interni (anche se in questo caso i blocchi si presentano piuttosto grezzi rispetto ai casi noti in letteratura), ben note nei contesti nuragici: i materiali riportano ad un orizzonte cronologico di XIV - XII sec. a C.
Nel 2017 le indagini si sono concentrate a ridosso della torre centrale, dove sono state rimesse in luce murature pertinenti ad età tardoantica. Nel corso della campagna sono stati asportati numerosi blocchi di crolllo del nuraghe e si è provveduto ad una prima sistemazione dell'area nella prospettiva di una sua valorizzazione e fruizione.
La prosecuzione dei lavori prevede un approfondimento delle indagini sia per quanto riguarda sia le fasi protostoriche sia quelle di età romana e tardoantica.
L'area è di proprietà del Comune.

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