UNO L'Università a Oristano

Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Menu principale

L'Università a Oristano

UNOrienta

Servizi

Servizi OnLine

Ricerca e Territorio

Multimedia

Notizie e Rassegna stampa

Bacheca avvisi

Contatti

Trasparenza


Home > AperiTurismo > AperiTurismo con... Marco Cadoni, fondatore di Touriswine, il tour operator specializzato nella gestione ed organizzazione di viaggi legati al mondo dell’enogastronomia
Stampa il contenuto

AperiTurismo con... Marco Cadoni, fondatore di Touriswine, il tour operator specializzato nella gestione ed organizzazione di viaggi legati al mondo dell’enogastronomia

aperiturismo2018_MarcoCadoni

19 novembre 2018

Marco Cadoni, fondatore di Touriswine, il tour operator specializzato nella gestione ed organizzazione di viaggi legati al mondo dell’enogastronomia, è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo talk di AperiTurismo 2018.

Ciao Marco, come nasce il tuo progetto Touriswine e, più in generale, il tuo interesse verso il wine tourism?

Il mio interesse ha radici profonde: mio padre è sommelier non professionista e sono abituato, da quando sono piccolo, a fare un tipo di turismo legato al territorio e alle sue specificità. Per quanto riguarda concretamente il wine tourism, ho organizzato il primo viaggio (concretamente, verso lo Champagne) per gruppi di appassionati quando avevo la mia agenzia di viaggi a Roma nel 2013: in un contesto sempre più concorrenziale, soprattutto con l’avvento di internet in cui chiunque può organizzare il proprio viaggio da casa senza l’aiuto di un professionista, mi ero reso conto che l’unico modo di rimanere a galla era quello di organizzare viaggi e itinerari che fossero diversi dalla solita offerta. Per questioni personali, purtroppo, son stato costretto ad accantonare per qualche tempo l’idea di creare un brand che si occupasse esclusivamente di wine tourism, ma finalmente lo scorso anno sono riuscito a riprendere in mano il progetto e a creare Tourismwine.

Lato offerta, possiamo dire che la Sardegna sia preparata per questo nuovo mercato oppure è ancora l’anno “0”?

A mio parere, dal lato offerta, la Sardegna è ancora all’anno “0”: l’offerta è ben poca e ci sono secondo me moltissime nicchie di mercato in cui potersi inserire e che si potrebbero sviluppare. Rispetto ad altri territori in cui ho lavorato, il problema maggiore è che manca ancora un pò di preparazione, soprattutto da parte degli operatori. In molti territori dell’Isola, soprattutto al Nord, abbiamo ancora un’offerta troppo legata al mare, il che, tra le altre cose,  non favorisce un allungamento della stagionalità al di fuori dei mesi estivi. Mi sembra di vedere invece una maggiore ricercatezza di un’offerta diversa in territori che prima erano meno conosciuti e che hanno invece avuto più fame e voglia di emergere con un’offerta differente dal solito.

Lato domanda, esiste una certa richiesta del mercato per viaggi esclusivamente dedicati all’enogastronomia e al vino?

Assolutamente sì: ormai, rispetto al passato, viaggiare è diventato accessibile a tutti. Ciò che ormai il viaggiatore cerca è l’esperienza e quella enogastronomica è la tipologia di turismo che consente maggiormente coinvolgimento esperienziale.

Da quali mercati in particolare?

Nord Europa e Stati Uniti, in particolare.

Raccontaci di questo viaggiatore interessato soprattutto ad una vacanza wine & food, quale il suo profilo tipo?

Secondo la nostra esperienza, il viaggiatore tipo è un utente di fascia economica medio-alta, abituato a viaggiare, che vuole conoscere usanze, cibi e costumi dei luoghi che visita. Cerca esperienze da vivere e provare, vuole immergersi  totalmente nelle realtà che visita: ricerca la genuinità, vuole vivere da local. Per capirci, è ben lontano dall’assomigliare al turista da villaggio vacanze all inclusive.

Rispetto ad altre destinazioni italiane ed internazionali già più avviate su questo segmento, che cosa la Sardegna potrebbe offrire di più?

Secondo me, bisognerebbe investire maggiormente su due segmenti in particolare. Lato aziende, c’è la necessità di sviluppare meglio l'hospitality: il modello da seguire per me è la Toscana, una vera e propria eccellenza nel settore enoturistico ed enogastronomico. Sono ancora poche le nostre aziende che si sono attrezzate: si può sicuramente fare  meglio. Lato operatori, occorrerebbe aumentare l’offerta di itinerari e percorsi da proporre, nonché la qualità degli stessi. Soprattutto la qualità non può essere un plus, ma deve essere la base di un servizio: una recensione negativa, nel mondo social di oggi, vale (in negativo) più di cento recensioni positive e a pagarne le conseguenze, alla fine, non è solo il singolo operatore, ma tutto il territorio.

Quali le realtà più organizzate nel contesto italiano e perché?

Come già accennato precedentemente, la realtà più organizzata è la Toscana, seguita a ruota dal Piemonte: sicuramente, sono state favorite dall’avere i vini più famosi (in Italia e all’estero) e di qualità, ma tutti i loro territori sono stati in grado di avvantaggiarsi da questo plus. Soprattutto la Toscana, è riuscita a scindere il turismo culturale delle proprie città e territori storici da quello eno-gastronomico e a farli andare su binari paralleli: una città come Firenze, ad esempio, non fagocita il resto delle attività e degli itinerari turistici come succede alla Sardegna con il mare o al Lazio con Roma, ma si propone come uno delle tante attrazioni turistiche, benché sicuramente la più conosciuta della Toscana. Nonostante la sua presenza, territori come Chianti o Val d’Orcia sono stati in grado di sviluppare in maniera eccellente il proprio Incoming, anche sfruttando a proprio vantaggio la fama dei propri vini e dei propri prodotti.

Tu hai messo insieme diversi pacchetti nel tuo sito dedicati ai wine tour in Sardegna, hai riscontrato qualche difficoltà nella pacchettizzazione di queste esperienze rispetto ad altre Regioni Italiane?

In realtà, no. La filosofia di Touriswine, per gli itinerari proposti, è quella di affiancare la visita di una o due cantine a quella del territorio in cui si trova la cantina stessa. Da sardo, benché non avessi prima lavorato nel turismo locale (ho lavorato per anni nell’Incoming romano e successivamente nell’Outgoing), mi è venuto abbastanza facile creare degli itinerari che reputo interessanti. Semmai, la difficoltà che ho riscontrato in questa prima stagione, non avendo avuto il tempo materiale per implementare la nostra pagina in inglese e a partecipare a fiere internazionali ed essendo stato costretto a vendere quasi esclusivamente tramite gli hotel, è stata quella di disancorare il concetto di mare dalla mentalità dei turisti: spesso ho dovuto smontare gli itinerari per affiancarli a escursioni marine.

Che cosa aiuterebbe la Sardegna nella creazione di un prodotto wine tourism convincente e riconosciuto?

Credo che la cosa più efficace, sarebbe quella di far conoscere maggiormente i nostri prodotti vinicoli. Avere solo una DOCG sicuramente non ci aiuta, ma comunque anche sfruttare le nostre DOC è necessario. Sempre prendendo la Toscana come esempio, un Chianti è conosciuto ovunque e porta flussi turistici importanti da tutto il mondo. Farci conoscere, ad esempio, non solo come Costa Smeralda, ma anche come Vermentino di Gallura (come zona, intendo) dovrebbe essere uno dei tanti obiettivi da porci.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro per Touriswine?

L’idea da cui nasce Touriswine è quella di affiancare Incoming e Outgoing, sotto un unico brand: non vogliamo essere un semplice portale che offre servizi locali, né un’agenzia che organizza viaggi per i propri clienti. Come TO Incoming: offriamo tour giornalieri o multi-days, in diverse lingue, in tutte le nostre regioni di competenza, ai clienti in arrivo. Come TO Outgoing: offriamo viaggi organizzati, per i nostri clienti italiani, verso tutte le ragioni mondiali del vino. Il nostro progetto è quindi quello, sicuramente ambizioso, di poter raggiungere tutte le ragioni vitivinicole del mondo: non sarà facile né immediato, ma sono convinto che senza un’ambizione, non si va da nessuna parte.

Marco Cadoni è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo appuntamento di AperiTurismo 2018.

Consulta il programma per scoprire chi sono gli altri


CONSORZIO UNO Chiostro del Carmine, via Carmine - Oristano, Codice fiscale: 90021620951 - Partita IVA: 01128230958 - Iscritto al Registro Imprese di Oristano, n. 90021620951 - REA: OR - 113742
Centralino: tel. 0783 778005 - Segreteria studenti: tel. 0783 779086, Email segreteria@consorziouno.it - Privacy policy - Credits - webmail webmail