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AperiTurismo con... Lia Serreli, direttore generale del gruppo L'Unione Sarda

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19 novembre 2018

Lia Serreli, direttore generale del Gruppo L'Unione Sarda e del servizio Sardinia eCommerce offerto da Pbm Pubblicità Multimediale, la concessionaria del Gruppo, è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo talk di AperiTurismo 2018.

Salve Lia, Sardinia eCommerce, progetto dell’Unione Sarda S.p.A, nasce esattamente un anno fa, può raccontarci come è nata l’idea e quale l’obiettivo che vi siete dati, quale il vostro target di utenza/consumatori?

L’idea nasce dall’esigenza delle piccole, solo per dimensione, aziende sarde di far conoscere le loro eccellenze oltre mare. Le prime riflessioni nascono da uno sguardo attento ai centri commerciali fisici. Sardinia eCommerce è per il nostro Gruppo un nuovo servizio proposto per la crescita delle imprese sarde e nato per fornire, alla filiera dell’agroalimentare e della piccola e media manifattura artigianale, lo strumento per essere presenti in modo qualificato nell’e-commerce, mettendo a disposizione la piattaforma tecnologica, il servizio di logistica, delle transazioni sicure e il traffico generato nei nostri siti web di informazione.

Come mai un gruppo editoriale, forse unico caso in Italia, decide ad un certo punto di investire in un progetto di eCommerce dei prodotti tipici del territorio in cui opera?

Un Gruppo come il nostro non poteva non porsi il tema di come continuare a far crescere le imprese sarde nel nuovo canale distributivo dell’e-commerce, in un contesto nel quale l’innovazione non è più una opportunità per fare meglio le cose ma una necessità, e l’adattamento al cambiamento non più una opzione disponibile ma una esigenza del sistema delle piccole e medie imprese locali. Non si può stare fuori dalla rivoluzione in atto generata dal nuovo canale distributivo, che si stima possa raggiungere nei prossimi anni fino a un terzo dei consumi mondiali intermediati. Ciò significa che chi non sarà riuscito ad aggiungere alle proprie reti di vendita tradizionali il canale web, avrà perso, nella migliore delle ipotesi, l’occasione di incrementare significativamente i propri ricavi.

Come si coniuga l’informazione locale con il retail?

Un'unica linea editoriale: il racconto della Sardegna. Raccontiamo le bellezze e le unicità della nostra isola in Sardegna, verso il milione di contatti giornalieri che offrono i mezzi del nostro Gruppo, nel mondo, attraverso il web.

Ad un anno di attività di Sardinia eCommerce, quale il bilancio? Quali i progetti futuri, per esempio, relativamente all’apertura di nuovi mercati, oltre a quello italiano?

I risultati sono in costante crescita. Sardinia eCommerce ha già aperto le porte al mercato estero: Olanda, Francia, Germania, Danimarca, Gran Bretagna, Australia e in tanti altri paesi europei. Questo è ovviamente solo l’inizio. Sono ancora tante le iniziative e i progetti che intendiamo sviluppare e offrire ai nostri produttori.

Il food ricopre un ruolo primario nella vendita dei prodotti locali online, che cosa vende di più, che cosa di meno?

Vermentino di Sardegna, Zenzerino Bianco, dolci sardi, salsiccia secca e bottarga di muggine sono la nostra punta di diamante.

Che cosa contraddistingue, secondo lei, le eccellenze alimentari della Sardegna anche dal punto di vista della narrazione?

Proprio la possibilità di narrazione. La storia, il racconto delle famiglie, delle tradizioni e del rispetto del passato che rendono unici i prodotti sardi. Sul sito del centro commerciale una frase di Grazia Deledda: “Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi.”

Il food e altri prodotti tipici come nell’artigianato ad esempio sono straordinari promotori dell’isola nel mondo, la vostra è una testata che ha sempre dedicato molto spazio alle produzioni locali, tradizioni, arti e saperi tra le pagine di cultura, cronaca ed economia. Ci sono particolari trend che state osservando (es. più giovani, investimenti esteri, nuovi trend creativi nell’artigianato…) negli ultimi anni?

La nostra testata racconta la Sardegna e la sua economia ormai da quasi 130 anni. L’esperienza sul campo con Sardinia eCommerce e con i produttori locali conferma che l’orgoglio nei confronti delle tradizioni si è tramandato e anche i giovani artigiani fanno tesoro di ciò che hanno imparato. Dalle ultime analisi riportate anche sul nostro quotidiano l'Isola si rafforza il legame tra turismo e artigianato. C’è però tanto da fare, tantissimo margine di crescita. Quello che è certo è che la domanda dei prodotti tipici è sempre in crescita.

Considerata la straordinaria ricchezza, dall'enogastronomia all’artigianato, passando per la moda e letteratura, cosa si potrebbe fare di più e meglio per comunicare l’isola in modo in modo unico, identitario, riconoscibile?

Gli ingredienti ci sono tutti: un’isola, la passione dei suoi lavoratori, l’autenticità di prodotti eccellenti. Sardinia eCommerce con molta umiltà e a piccoli passi ha l’obiettivo di comunicare tutto questo. Lo facciamo sui nostri media che raggiungono quotidianamente oltre 1.000.000 di contatti al giorno ma anche i canali web e altri media nazionali. Consentitemi l’utilizzo della frase che accompagna questi primi 130 anni del nostro giornale: L’Unionefalaforza. Non a caso tutto attaccato. Tutti insieme in una community per comunicare con più forze e senza disperdere energie.

Il tema del nostro Aperiturismo è questa volta il turismo legato all’enogastronomia, un co-attrattore al viaggio in Sardegna che incide certamente sulle motivazioni di viaggio, ma difficilmente misurabile. Dalla sua esperienza di cittadina sarda, e immaginiamo talvolta anche turista in Sardegna, l’isola potrebbe sviluppare ulteriormente questo segmento? Punterebbe di più sulla cucina tipica locale e rustica - sul modello agriturismo, già ben sedimentato - o su concept di alta cucina e ospitalità di charme?

Credo che sia fondamentale creare un progetto conoscendo perfettamente quali sono le esigenze del target che si vuole raggiungere. Offrire al target ciò che richiede. Itinerari turistici, itinerari culturali, itinerari polisensoriali. Non credo che si debba scegliere tra un concept che sia di alta cucina o sul modello dell’agriturismo. Penso invece che possano e debbano esistere entrambe le offerte.

Lia Serreli è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo appuntamento di AperiTurismo 2018.

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