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AperiTurismo con... Enrico Massidda, segretario generale della CCIAA di Oristano ente organizzatore della rassegna gastronomica "Le isole del gusto"

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9 novembre 2018

Enrico Massidda, segretario generale della CCIAA di Oristano ente organizzatore della rassegna gastronomica "Le isole del gusto", è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo talk di AperiTurismo 2018.

Salve Enrico, da quale esigenza nasce il vostro progetto “Isole del gusto”, prima solo progetto locale, poi modello esteso in tutta la Regione? Come si evolve nel tempo?

La rassegna gastronomica “Le Isole del Gusto” nasce dall’esigenza di promuovere il territorio, le sue tipicità e dare sostegno alle aziende locali. Sostenere il Km zero, la stagionalità dei prodotti e, ripetiamo, i produttori locali. La rassegna, inoltre, si pone come obiettivo sia la destagionalizzazione dei flussi turistici, evidenziando le potenzialità del territorio oltre il periodo estivo, ma ha anche l’ulteriore obiettivo di sostenere i flussi turistici interni, incentivando lo spostamento all’interno del territorio regionale. Proprio da qui l’esigenza di crescere e modificare la dimensione da provinciale a regionale. Estendere un’iniziativa promozionale che ha riscosso grande successo in provincia e replicarne il format su tutto il territorio sardo. Questa l’evoluzione nel tempo, un’estensione territoriale che va a coinvolgere tipicità e produzioni di tutta la regione, evidenziando sia le differenze, ma anche i punti di unione tra i vari territori. Evidenziando, inoltre, come uno stesso prodotto possa assumere “ruoli gastronomici” differenti a seconda della zona in cui lo si propone.

Quali sono le novità per il prossimo anno, anche in pr?

Per il 2019 avremo un’unica edizione, di carattere regionale. Si terrà nel periodo del carnevale e gli agriturismo e i ristoranti parteciperanno insieme; la modalità di voto del pubblico del menù subirà delle modifiche che saranno rese note prossimamente, mentre il sistema di voto è ancora in fase di definizione. Tale modalità sarà importantissima, perché sarà l’unica modalità di voto. Altra novità sarà l'assenza della giuria tecnica “a posteriori”, giuria che sarà invece presente e operativa prima dell’avvio della rassegna, effettuando una sorta di pre-valutazione ma, anche in questo caso, le modalità sono ancora in corso di definizione. Non ci sarà una divisione per provincia, ma per prodotto e i ristoratori/agriturismo sceglieranno in quale “categoria di prodotto” partecipare. Lo scopo è quello di realizzare una promozione delle tipicità regionali, parlando di Sardegna e non di singoli territori.

Sui numeri, quanti ristoranti vengono coinvolti, quanti visitatori e quanti pasti del menù Isole del gusto vengono erogati ad edizione?

Per quanto riguarda le strutture partecipanti, considerati i limiti massimi fissati dall'ente, possiamo contare circa 30 ristoranti coinvolti nell'edizione provinciale e circa 60 nell'edizione regionale. Per quanto riguarda invece i visitatori, se per l'edizione abbiamo potuto stimare in circa 3000 persone per ciascun anno (dato sottostimato, derivante dalle schede di voto compilate, incrementabile di circa 500 unità in seguito alla rilevazione su scontrini e fatture) per l'edizione regionaleè stato difficile valutare l’afflusso reale.

Di questi visitatori, quanti sono realmente turisti-persone in visita nell’isola?

Circa il 5-10% (dati riferiti al periodo di carnevale).

Riuscite poi a coinvolgere i visitatori partecipanti delle precedenti edizioni con qualche attività di marketing (Newsletter, DEM, social…)?

No, le schede di valutazione sono anonime. Non c’è alcun metodo di rilevazione dati (problemi: privacy, disponibilità del consumatore, impossibilitò di organizzare concorsi a premio, ecc).

In che modo ristoranti e menù vengono messi a sistema durante il periodo di Isole del gusto? Ovvero, promossi?

Sito web camerale, social, affissioni statiche e dinamiche, quotidiani, radio e tv, giornali web, aeroporti, distribuzione depliant nei principali luoghi di interesse regionali (luoghi di interesse turistico, stazioni bus, treni, ecc), edicole (distribuzione associata ai quotidiani), volantinaggio in occasione dei principali eventi regionali (carnevale in Sardegna, ecc).

Quali guideline i ristoranti devono seguire per aderire e come possono aderire?

Esiste un regolamento che deve essere rispettato nelle sue indicazioni principali, ovvero: km zero, stagionalità, produzioni tipiche e locali. Per l’adesione serve l’invio modulistica tramite mail. L’ufficio competente effettua una verifica formale sui requisiti d’impresa, nonché sul menù, al fine di verificare che rispetti le linee guida del concorso.

Quale criticità incontrate (o avete incontrato) nella messa a sistema di esperienze enogastronomiche coordinate in tutta l’Isola?

Sicuramente il dover coordinare un gruppo di ristoratori già esperti nel seguire la rassegna con un gruppo di ristoratori del tutto nuovi rispetto alle procedure che caratterizzano la manifestazione come, ad esempio, le modalità di voto e la rendicontazione finale dei voti, la formulazione del menù e il rispetto dei vincoli.

Avete sviluppato anche un contest sui menù più apprezzati, che cosa è emerso di interessante?

Difficoltà operative. Le CCIAA sono l’organo preposto alla verifica dei concorsi a premio. Per questo motivo non possono esserne diretti organizzatori.

A breve la costituenda CCIAA Cagliari-Oristano sarà un’occasione - immaginiamo -  per unire le forze su obiettivi comuni: pensate di portare avanti ulteriori progetti sul turismo enogastronomico e che il Sud Sardegna abbia un certo potenziale?

Sì, sono in corso diversi progetti di promozione turistica/enogastronomica: Destinazione Sardegna (Calenda), Valorizzazione del patrimonio culturale e turistico (FP 2015-2016), DMO con la Regione Sardegna, Premio Montiferru, BINU.

Che tipo di offerta dovrebbe caratterizzare la zona, su cosa si dovrebbe puntare di più?

Sicuramente il turismo è uno dei settori di punta (con l’inclusione di tutti i servizi che vi ruotano intorno), ma non solo. Non dimentichiamo l’enogastronomia (e i settori correlati, ovvero l'agricoltura), ma anche le produzioni artigiane. Sicuramente un’offerta integrata tra i settori sopra citati è uno dei punti su cui lavorare e investire.

Dato che da tempo partecipate ad iniziative regionali (es. il consoro BINU assieme alla CCIAA di Nuoro), pensate - più in generale - che esista in Sardegna un potenziale inespresso per il turismo enogastronomico e valorizzazione delle produzioni locali, cosa potrebbe fare da leva per generare interesse e attrattività in questo senso?

Sicuramente è possibile migliorare e incrementare le forme di turismo enogastronomico nonché le iniziative di valorizzazione delle produzioni locali. I punti su cui fare leva sono molteplici, ma vanno adeguatamente identificati, ne vanno studiate le potenzialità e criticità. È necessario un lavoro/studio congiunto, multisettoriale capace di coinvolgere l’intero territorio regionale, il quale va considerato, oramai, come dimensione unica, seppur caratterizzato da molteplici realtà, tutte estremamente peculiari e diverse tra loro. Probabilmente proprio questo è uno dei punti di forza su cui lavorare, un territorio unico, ma estremamente variegato.

Enrico Massidda è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo appuntamento di AperiTurismo 2018.

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