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AperiTurismo con... Alessia Littarru, organizzatrice di eventi a tema ed enogastronomici e presidente dell'associazione Primavera Sulcitana

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30 ottobre 2018

Alessia Littarru, organizzatrice di eventi a tema ed enogastronomici e presidente dell'associazione Primavera Sulcitana, è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo appuntamento di AperiTurismo 2018.

Salve Alessia, da anni ti occupi di sagre ed eventi legati al food in Sardegna, raccontaci come hai iniziato?

Dopo una lunga esperienza nel mondo del turismo e del incoming come tour operator nel Sulcis Iglesiente, abbiamo creduto che una forte promozione del territorio potesse essere la realizzazione di un evento identitario. Abbiamo iniziato nel Sulcis Iglesiente con la Primavera Sulcitana un format che mettesse in rilievo le eccellenze non solo enogastronomiche del territorio ma anche le eccellenze culturali e il turismo attivo. L’ esperienza come organizzatrice di eventi mi ha permesso di divenire un Dmo (Destination Manager Operating) a tutti gli effetti, dove non venivano coinvolte solo le strutture ricettive (proprie da Tour Operator) ma anche altri attori: le istituzioni, le associazioni del loco.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Sono tanti gli aspetti che mi piacciono di questo lavoro. Amo gli eventi che creo, per cui un aspetto importante è la parte creativa e dare contenuto all'evento coinvolgendo associazioni artisti ed espositori. Poi sicuramente l’aspetto umano, vengono coinvolte molte persone in particolare associazioni, artisti ed espositori che hanno come me amore per l'evento sentendosi parte attiva per avere successo.

Quale l’evento di cui vai più orgogliosa e perché?

Li amo tutti, ma quello di cui forse mi sento più coinvolta è InvitaS. InvitaS coinvolge tutta la Sardegna e ha come missione quello di tenere IN-VITA le tradizioni, la storia, la cultura, le eccellenze enogastronomiche della Sardegna. Per fare INVITAS vengono coinvolte tante associazioni che dedicano anima e cuore a tenere in vita le tradizioni.

Come misuri il successo di un evento?

Dalla partecipazione della gente, dalla soddisfazione del pubblico e, perché no, anche dalla vendita dei prodotti e dai consumi non solo degli espositori ma anche delle realtà produttive del comune che ci ospita.

A livello organizzativo, quali sono gli ingredienti per un evento di successo?

Un buon programma, un ottima comunicazione e puntare sempre sulla qualità: qualità di offerta gastronomica, della qualità espositiva, qualità di comunicazione e immagine dell'evento.

Spostandoci sul tema di questo AperiTurismo, quanto questi eventi del food in Sardegna riescono a generare visitatori non residenti, presenze e pernottamenti in città per eventi legati al food?

Sicuramente questi eventi rappresentano una forte promozione del territorio perché promuovere le eccellenze gastronomiche di un territorio o comune si promuove il comune stesso. Offrire questo al turista già presente rafforza la sua permanenza.: i turisti amano questo genere di eventi proprio per conoscere i prodotti locali. Esistono comunque eventi con traino nazionale e internazionale come Girotonno, Sartiglia, Sant’ Efisio e, nel nostro caso, Invitas dove abbiamo avuto visitatori che sono venuti apposta dal Lazio e dall'Abruzzo. Gli eventi enogastronomici inoltre generano uno spostamento di turisti sardi da una parte all’altra dell’isola. Per quanto riguarda inoltre la nostra organizzazione noi promuoviamo la Sardegna con le sue ricette, prodotti alimentari e artigianato fuori dall'Isola come abbiamo fatto a Civitavecchia e dove abbiamo in programma per il 2019 altre tappe tra cui Latina, Bologna, Torino e Padova.

Secondo te, sarebbe possibile creare un sistema di eventi che, adeguatamente promossi, porterebbero visitatori sull'Isola in bassa stagione (da ottobre a maggio) o comunque contribuire a generare flusso turistico?

Certo, sicuramente un grosso aiuto lo possono dare le Fiere nel settore turistico, creare sicuramente rete tra organizzatori in collaborazione con la Regione per presentarsi a Tour Operator che vedrebbero nell’evento un rafforzativo per la loro offerta turistica.Tuttora esistono anche dei portali di livello per il turista che si organizza in proprio che danno un'ampia panoramica degli eventi presenti come per esempio Sardegna in Blog che su 9.000 visite giornaliere in bassa stagione la metà sono sardi e l'altra metà arrivano in prevalenza dal Lazio, a seguire Milano, etc.

In Sardegna ci sono tantissime sagre che celebrano il prodotto d’eccellenza della destinazione, delle feste pensate e studiate per i locali, ma pochi eventi del food pensati a più ampio raggio. Esistono secondo te delle commistioni di genere, oppure le sagre devono necessariamente tenere un profilo più locale per essere efficaci?

La sagra a livello locale in genere accompagnata dalla festa religiosa. Anche se fortemente rappresentative dell'identità culinaria locale molto spesso non riescono ad abbracciare un pubblico più ampio per mancanza di fondi da investire, soprattutto in comunicazione.

Esistono in Sardegna eventi del food o sagre che riescono a declinare il proprio concept (vendita prodotti, offerta nei menù locali, degustazioni, percorsi...) a livello di food destination?

Sicuramente il Girotonno che ha reso famosa Carloforte a livello internazionale, ma possiamo citare anche il Vermentino di Monti, la Sagra delle Castagne di Aritzo e così via.

Molti ristoranti in Sardegna si stanno riconvertendo in street fooder, alcuni chiudono l’attività di ristorazione più tradizionale e si dedicano completamente a questo, altri utilizzano questo nuovo modo di fare ristorazione per far girare il proprio brand, raggiungere direttamente i consumatori, altri ancora si cimentano nella ristorazione in questo modo, cosa sta succedendo esattamente, quali nuovi trend hai osservato?

Concordo con questa affermazione,  il ristoratore non è più una figura che aspetta passivamente il cliente nel proprio locale ma esce esponendo negli eventi dove presentano il loro Brand del Negozio o oppure la loro specialità. Sono sempre di più i ristoratori che lasciano il locale per diventare street fooders. I motivi? sicuramente i costi di tenuta del locale o di avvio, nel caso un ristoratore voglia fare lo street fooders, il mercato attuale inoltre propone dei truck molto particolari che danno un'immagine elegante e vincente per la vendita dei proprio prodotti.

Quale la proposta food sarda possibile “on the go”, quali chance offre in più rispetto alla ristorazione più tradizionale in chiave turistica?

Non tutto si può cucinare, su un evento con forti presenze si deve puntare su una ristorazione veloce. Sì allora agli arrosti, ai culurgiones arrosto, alle fregole, alle panade… eccellenze sarde che si prestano bene ad essere cucinati e servite … bandite le zuppe e i piatti di pasta bollita. Un’eccellenza sarda che ha notevole successo negli eventi del food sono le sebadas fritte da passeggio, formaggio arrosto e raviolini fritti.

Cosa consiglieresti a chi volesse investire in questo tipo di ristorazione alternativa?

Gli eventi sono itineranti, per cui bisogna avere una forte predisposizione a spostarsi. Sicuramente gli consiglierei di puntare su un prodotto attrattivo ma facile da cucinare e in tempi molto stretti. Esistono eventi di nicchia dove il prodotto è selezionato ma ci sono anche eventi di una certa portata dove lo street foodes deve poter sfornare sui 300 porzioni a pasto.

Alessia Littarru è uno degli speaker di Sabores, il quinto e ultimo appuntamento di AperiTurismo 2018.

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