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Università, c'è il terzo polo. Nuoro e Oristano in un consorzio unico

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16 dicembre 2009

Nasce il polo universitario della Sardegna centrale. Dal 2011 la Regione farà tabula rasa dei consorzi universitari di Oristano e Nuoro. Un'aggregazione di corsi accademici che dovrà rivitalizzare le sedi gemmate e dare maggiori opportunità ai territori delle zone interne. Questo l'intento del consiglio regionale che, nella tarda mattinata di ieri, ha dato il via libera a un emendamento alla legge finanziaria. La proposta (primo firmatario il presidente della commissione Cultura Attilio Dedoni) sostenuta da esponenti di entrambi gli schieramenti, è passata dopo lunghe discussioni. E in serata è arrivata anche l'approvazione per un incremento del fondo unico per il prossimo triennio: circa 7 milioni (per la precisione 6 milioni 980 mila euro).
L'AULA L'assemblea di via Roma, dunque, punta alto in fatto di università sarda e rilancia il polo unico nell'ottica di razionalizzare l'insegnamento superiore diffuso. Su richiesta del capogruppo dell'Udc, Roberto Capelli, è stato inserito nel testo approvato ieri anche «l'impegno della Regione a garantire, attraverso il fondo di settore, le risorse finanziarie adeguate».
LE REAZIONI Il provvedimento è stato salutato con grande soddisfazione dai consiglieri regionali, in particolare dopo le recenti polemiche per la ripartizione del fondo unico alle sedi periferiche e i timori per la possibile chiusura. «Con la futura istituzione del polo universitario della Sardegna centrale - ha commentato il capogruppo del Pdl Mario Diana, - le istanze di sviluppo delle zone interne dell'Isola avranno una prima importante risposta». Un segnale chiaro «per difendere l'esistenza di corsi di laurea, anche di eccellenza nazionale come quello in Archeologia subacquea con sede proprio a Oristano, perennemente a rischio chiusura», ha aggiunto l'esponente di centrodestra. Inoltre il sistema produttivo locale potrà contare su un maggiore bagaglio di conoscenze. Anche il consigliere oristanese Oscar Cherchi ha rimarcato la positività della decisione. «É la dimostrazione della volontà di far crescere le realtà universitarie periferiche che si dimostrano sedi d'eccellenza - ha sottolineato - vogliamo dare slancio alle esigenze dei territori in un'importante prospettiva di sinergia tra Nuoro e Oristano». Per Carlo Sanjust, per stare in casa Pdl, «si tratta di offrire una possibilità in più agli studenti, mantenendo più o meno inalterati i finanziamenti per l'Università in Sardegna - ha sostenuto - la Giunta Cappellacci sta cercando di razionalizzare le università gemmate valorizzando le risorse, la storia del territorio e le eccellenze che rischiavano di essere chiuse».
IL DEPUTATO Così anche il deputato del Pdl Bruno Murgia che ritiene si tratti del «primo importante passo verso una diversificazione, anche territoriale, dell'offerta formativa universitaria in Sardegna». Adesso, però, la prossima mossa «sarà rivedere i contenuti dell'accordo tra Regione, Università ed enti locali e dare una fisionomia più adeguata alle esigenze di famiglie e studenti - ha aggiunto il parlamentare - la direzione è quella già indicata: materie di studio fortemente legate alle esigenze del territorio e dello sviluppo locale puntando alla esclusività ed evitando doppioni». LA CAUTELA Soddisfazione con un pizzico di prudenza nelle parole del presidente della Provincia di Oristano Pasquale Onida. «L'idea di un polo unico e di una sinergia tra i due territori può essere affascinante, ma non può assolutamente essere un alibi per far morire le università di Oristano e Nuoro». Il pensiero vola alle difficoltà e alle incertezze degli ultimi anni, con lo spauracchio di una chiusura delle sedi periferiche. «Tutto andrà verificato nei dettagli, apriremo un dibattito e cercheremo la soluzione ideale». Il sindaco di Nuoro Mario Zidda non si sbilancia, prima preferisce conoscere nei dettagli il provvedimento.

VALERIA PINNA 

Fonte: Unione Sarda del 16 Dicembre 2009
 


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