Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Giornate di studio sul linguaggio della divulgazione e della comunicazione in archeologia

8 ottobre 2009

Il processo complessivo della scienza archeologica mette in relazione una fitta rete di interventi che parte dallo scavo e dalla ricerca per giungere alla esposizione nelle vetrine di un museo dei materiali rinvenuti. Quel percorso, tuttavia, rischierebbe di restare un circolo chiuso in se stesso se non vi fosse, da parte di coloro che accolgono nei propri musei beni che la terra e il territorio hanno conservato da tempo, la volontà di mediare la conoscenza di quegli oggetti non sempre così facili da capire per il pubblico non specialistico. L’aprirsi del mondo scientifico alla comunità, che comunemente ignora o dimentica o avverte come un tesoro da depredare il patrimonio culturale ed archeologico, permette invece di contribuire alla percezione di questi come un beni collettivi rispettati e conosciuti, attraverso i quali riappropriarsi dell’identità comunitaria e della propria memoria storica. La comunicazione archeologica, dunque, è un'attività scientifica che sempre più si esplica attraverso i "media" più tradizionali quali le pubblicazioni e i convegni, ma anche attraverso documentari, giornali, riviste ecc.... Proprio gli audiovisivi, come i reportage su riviste e su giornali, sono l’oggetto di queste tre giornate di studio, finalizzate a tracciare il profilo di una figura ancora rara: un archeologo che sappia elaborare progetti di comunicazione al grande pubblico senza che manchino il rigore scientifico e la completezza delle informazioni, capace di gestire i Beni Culturali come una parte vitale, coerente ed integrata nella vita sociale ed economica della comunità. Il seminario sulla "Comunicazione in archeologia" è dedicato principalmente ai giovani laureati in discipline storico-archeologiche che, con l’aiuto di professionisti della comunicazione e di archeologi, intendono acquisire le necessarie capacità pratiche/operative e le competenze specifiche per affrontare il settore della comunicazione. La formazione proposta, di tipo interdisciplinare, contribuisce a superare i limiti insiti in una visione strettamente accademica della professione archeologica, che spesso contribuisce a rendere il bene culturale oggetto del proprio lavoro come del tutto decontestualizzato.

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