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Università italiane: nel 2008 meno laureati e crescono i fuori corso

23 aprile 2009

Record di ripetenti e fuori corso all'università. Il 2008 è stato "l'annus horribilis" per gli studenti degli atenei italiani: calo dei laureati e aumento della dispersione. Il dato è stato reso noto dallo stesso ministero dell'Università attraverso l'annuale rilevazione degli iscritti e dei laureati. Il numero di studenti in ritardo con gli studi ha raggiunto la percentuale più alta degli ultimi trent'anni e coloro che tagliano il traguardo subisce un brusco passo indietro. Dopo anni in cui il numero dei laureati è cresciuto a ritmi serrati comincia la fase discendente. Ma l'esigenza dell'Europa e dell'economia è di avere un numero sempre maggiore di giovani in possesso di un titolo superiore.

Tanto per dare un'idea delle sempre maggiori difficoltà che incontrano i ragazzi italiani a tenere il passo con appelli ed esami basta dare un'occhiata ai numeri diffusi qualche giorno fa dal ministero. Su oltre 1 milione e 776 mila studenti iscritti nell'anno accademico in corso quelli in regola con il precorso di studio scelto sono appena 945 mila. La restante parte è fuori corso o ripetente. Si tratta di 831 mila ragazzi e ragazze che con tutta probabilità hanno incontrato difficoltà o dopo essersi iscritti hanno deciso di abbandonare l'università. Con aggravio sulle casse dello Stato per circa 5 miliardi di euro l'anno. Il costo sostenuto dalla collettività per uno studente universitario si aggira infatti attorno agli 8 mila euro l'anno.

Nel 2008/2009 ripetenti e fuori corso sono 47 su 100. Nel 1980/1981 erano il 27 per cento e 10 anni dopo il 31 per cento. Quando nel 2000 venne istituito il 3 più 2 il tasso di studi irregolari viaggiava sul 44 per cento per scendere nel 2006/2007 al 42 per cento. Evidentemente un certo beneficio le lauree triennali lo hanno portato ma la luna di miele sembra già conclusa. La lista delle facoltà con oltre la metà di studenti in difficoltà è lunghissima e piena di sorprese. Perché tra i corsi di studio "difficili" ne compaiono alcuni con pochissimi studenti: Scienze ambientali, Studi arabo-islamici del mediterraneo e Musicologia che annoverano, per ogni facoltà, meno di 500 appassionati in tutta Italia. Tra le facoltà più ostiche c'è Ingegneria ma anche Psicologia, Lettere e Filosofia e Scienze politiche. Gli studenti di Medicina e quelli di Farmacia sono tra i più virtuosi: 26 e 31 per cento di "irregolari" a testa.
 

Ma le cattive notizie dal mondo universitario arrivano anche sul fronte dei laureati. Nell'anno solare 2008 sono riusciti a fregiarsi del prestigioso titolo in 293 mila, quasi 6 mila in meno rispetto al 2007. E' la prima volta da quattro anni a questa parte che si registra un calo così vistoso: meno 2 per cento. Dal 2005 al 2007 si è sempre superata la soglia delle 299 mila unità. Dal 2000 ad oggi si è registrata una vera e propria impennata di giovani e meno giovani laureati: da 160 mila a 293 mila appunto. Ma il calo registrato nell'ultimo anno lascia intravedere una inversione di tendenza. Un calo vistoso di laureati tocca i camici bianchi di Medicina e dei colleghi di Veterinaria: meno 6 per cento e 7 per cento. Ma anche Giurisprudenza (meno 5 per cento) e Scienze della formazione, con 4 laureati su 100 in meno di 12 mesi fa. (Salvo Intravaia)

Fonte: Repubblica.it del 23 Aprile 2009


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