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Nesiotikà: XI-XII missione archeologica a Neapolis (Nabeul-Tunisia)

Nesiotika Insula Artemon con mosaico omonimo

11 settembre 2018

Le missioni archeologiche neapolitane della Scuola, finanziate dal Consorzio UNO, hanno ottenuto nell'anno 2018 un riconoscimento internazionale tra i cinque più importanti scavi archeologici del mondo, che si contenderanno a novembre l'ambìto premio in memoria dell'archeologo "Khaled al-Asaad", martire di Palmira.

Già nella campagna di preparazione, effettuata tra il 30 agosto e il 9 settembre, in attesa di questa missione settembrina della Scuola, guidata dal Direttore, Prof. Raimondo Zucca, con studenti provenienti da varie nazioni, Algeria, Tunisia, Iran, Spagna, Italia e che si svolgerà dal 15 al 22 settembre, si sono acquisiti dati innovativi: la scoperta del probabile circo per le corse dei carri alla periferia della Colonia Iulia Neapolis, la datazione del primitivo impianto dei due atri tetrastili della Nynfarum Domus alla prima metà del III sec. d.C., l'individuazione nel cantiere di costruzione dell'atrio occidentale della stessa di un fuoco acceso dagli structores (muratori) per arrostire, i cui resti ossei sono stati già affidati a un laboratorio paleofaunistico e un nocciolo di pesca (prunus persica) che offre la prima attestazione (prima metà del III sec. d.C.) nell'Africa proconsolare dello squisito frutto importato da Alessandro Magno, dai fiabeschi giardini di Dario III di Persia, in Grecia, da cui giunse a Roma nel I sec. d.C. poiché a parlarne per primo è il medico Celso. Essendo all'epoca un frutto dal costo proibitivo è ipotesi plausibile che gli structores si nutrissero di questi a spese del padrone.

Questa missione si volgerà allo scavo stratigrafico del cardo (strada nord-sud) tra l'insula di Artemon e il foro della Colonia, che sarà anch'esso ampiamente indagato.


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