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Home > Notizie e Rassegna stampa > 2017 > Nesiotikà: seminari "I programmi decorativi delle cupole dei mausolei imperiali" e " Le due vite del mosaico absidale della basilica di S. Pudenziana a Roma" a cura del Prof. Matteo Braconi dell'Università degli Studi Roma Tre
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Nesiotikà: seminari "I programmi decorativi delle cupole dei mausolei imperiali" e " Le due vite del mosaico absidale della basilica di S. Pudenziana a Roma" a cura del Prof. Matteo Braconi dell'Università degli Studi Roma Tre

Roma. Catacombe dei Ss. Marcellino e Pietro. Cubicolo dei due banchetti. Particolare della volta.

7 novembre 2017

Lunedì 13 e martedì 14, a partire dalle ore 15,00, per l'insegnamento di Archeologia Cristiana e Medievale I, il Prof. Matteo Braconi del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi Roma Tre, insieme al Prof. Pier Giorgio Spanu, docente titolare della materia dell'Università degli Studi di Sassari, presenterà gli studi dal titolo "I programmi decorativi delle cupole dei mausolei imperiali e le soluzioni della committenza privata nei monumenti funerari della Tarda Antichità" e "Le due vite del mosaico absidale di S. Pudenziana a Roma: tra tarda antichità e Rinascimento".

Nel corso della Tarda Antichità, l’edificio a pianta centrale e a corpo cupolato si presenta come soluzione architettonica privilegiata per la realizzazione dei mausolei destinati alla classe imperiale, nei quali la superficie interna della volta si propone come un vasto campo aperto entro cui sistemare i principali apparati decorativi. I membri più abbienti della societas del tempo, dal canto loro, guardano con interesse ai prototipi imperiali e spesso vogliono recuperarne le formule architettoniche o le proposte figurative, riconoscendo mode e tendenze sulle cui direttrici realizzano i propri monumenti funerari, sotto l’impulso di un pressante intento emulativo che lega in maniera indissolubile la committenza privata tardoantica con quella imperiale.

Le vicende storiche che legano la realizzazione della basilica di S. Pudenziana al pontificato di papa Siricio (384-399) per opera dei presbiteri Ilicio, Massimo e Leopardo sono ben note grazie ad una serie di testimonianze archeologhe ed epigrafiche che, per molti versi, consentono di ricostruire un quadro nitido e dettagliato dei modi e dei tempi con cui, allo scadere del IV secolo, si impiantò, alle pendici dell'Esquilino e a ridosso del vicus Patricius, la chiesa di Pudente. Più problematico risulta invece il quadro cronologico relativo al mosaico del catino absidale, poiché se, da una parte, varie testimonianze epigrafiche suggeriscono di ricondurre la sua realizzazione nell'ambito del primo progetto edilizio promosso dai tre presbiteri durante l'età siricana, dall'altra, invece, alcune iscrizioni, ora perdute, spingono la datazione della decorazione absidale oltre l'età di Siricio, superando le soglie del IV secolo, sino ad arrivare al pontificato di papa Innocenzo I (401-417).

 


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