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Nesiotikà: il 16 e 17 febbraio due seminari del Prof. Matteo Braconi dell'Università degli studi di Roma Tre

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1 febbraio 2016

Il 16 e il 17 febbraio 2016, nell'ambito degli insegnamenti di Archeologia medievale e Navi e porti medievali, tenuti dal Prof. Pier Giorgio Spanu, sarà ospite della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici  il Prof. Matteo Braconi dell'Università degli studi Roma Tre che proporrà due seminari.

Il primo seminario, dal titolo " La cristianizzazione della Britannia Romana alla luce delle testimonianze iconografiche: i luoghi, i modi e i tempi", riguarderà i fenomeni di cristianizzazione che interessano la Britannia Romana nel corso della Tarda Antichità che si verificano in modo anomalo rispetto a quelli che, nello stesso frangente cronologico, investono gli altri centri e le altre metropoli della pars occidentalis dell’Impero. Le testimonianze archeologiche della Britannia tardoantica ci parlano di un cristianesimo che sembra procedere in maniera lenta, insicura, impacciata e che stenta a trovare quelle forme di espressione monumentale che invece, soprattutto a partire dal IV secolo, contribuiscono a ridefinire l’assetto e l’aspetto delle più importanti città continentali e insulari del tempo. Allo stesso modo, anche il nuovo campionario figurativo di matrice cristiana, che si era andato a formare nel corso del III secolo e che si era diffuso in maniera capillare ed omogenea in molti centri dell’orbis, all’interno dei confini della Britannia fatica ad approdare, quasi si arresta davanti allo stretto tratto di mare che separa l’isola dal continente. Si genera, insomma, un violento cortocircuito, un improvviso blackout figurativo per il quale, tanto nei manufatti di produzione locale, quanto negli oggetti di importazione, rari sono gli esempi di immagini di ispirazione cristiana, quasi del tutto assenti risultano le testimonianze iconografiche di matrice biblica, mentre talvolta si generano composizioni iconografiche anomale ed inedite, dove l’immaginario iconografico a carattere cristologico si fonde in maniera intima e inestricabile con quello della tradizione classica e profana.

Nella seconda giornata il titolo dell’intervento sarà "Alla “corte" del dominus. Vita quotidiana e fenomeni di autorappresentazione nei programmi decorativi delle ville tardoantiche dell'orbis occidentalis”. L’esame dei soggetti che compaiono negli apparati decorativi delle ville e delle residenze tardoantiche permette di intercettare un filone tematico estremamente complesso e articolato, che, pur attingendo alle esperienze figurative della cultura classica e, in particolar modo, alle storie e alle epopee derivate dalla tradizione mitologica, si concentra specialmente sulla figura del dominus e del suo entourage, raffigurando i momenti e le vicende della vita trascorsa in villa, secondo i canoni di quel “ciclo del latifondo” che, proprio durante la Tarda Antichità, si presenta come il canale artistico privilegiato per tradurre in figura le ambizioni e le velleità di una aristocrazia volitiva e autoreferenziale. Questi programmi decorativi si inseriscono coerentemente nel giro delle esperienze figurative del mondo tardoantico, immettendosi nel grande filone aulico dell'autorappresentazione dei ceti medio-alti che compongono la societas romana dell'estrema antichità, quando si concepiscono dei veri e propri cicli iconografici in cui il dominus e la domina, i potentiores e i loro servi, si fanno immortalare sulle pareti e sui pavimenti delle loro residenze urbane ed extra-urbane, colti nel pieno delle loro attività cinegetiche; fotografati nell'attimo del bagno e della toeletta personale; immortalati nell'istante in cui amministrano i propri beni e i propri fondi, all'apice di una scalata sociale che viene proclamata proprio per mezzo di questi sofisticati sistemi decorativi, mettendo in campo una serie di schemi e soluzioni iconografiche direttamente derivate dall’arte ufficiale romana, per mezzo delle quali intimamente il dominus sembra concorrere con l’imperator, mentre idealmente la villa ed il fundus competono con il lusso del palatium.


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