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Tra Cartagine e Roma. Contesti archeologici di Sicilia e Sardegna a confronto.

26 febbraio 2014 - Prof. Salvatore De Vincenzo - Università della Tuscia

NESIOTIKA

Seminari De Vincenzo

Giovedì 26 e venerdì 27 febbraio, gli specializzandi dei curricula classico ed orientale hanno partecipato, per l'nsegnamento di Archeologia Classica, a partire dalle ore 15.00 ai seminari del Prof. Salvatore De Vincenzo, già Direttore dell'Istituto Italiano di Archeologia e ricercatore presso l'Università della Tuscia.

Durante le lezioni è stato presentato il contesto archeologico dei centri urbani della Sicilia occidentale, dalla fase della colonizzazione fenicia fino all’età della romanizzazione. E' stato  evidenziato come l’organizzazione oggi visibile di tali centri urbani sia da ricondurre all’età romana, a partire in modo precipuo dall’ultimo quarto del II sec. a.C., quando le città si strutturano con un’urbanistica regolare, realizzando i loro più importanti edifici pubblici e dando così vita ad una consistente monumentalizzazione, nell’ambito dell’ampio e complesso fenomeno dell’evergetismo. In questo senso è stato messo in evidenza come il caso della Sicilia, per ciò che concerne la sopravvivenza dei resti relativi alla fase preromana ed il radicale intervento ricostruttivo romano, può essere ritenuto paradigmatico nell’ambito degli studi relativi ai centri fenici e punici del Mediterraneo occidentale.

E' stato poi presentato il progetto di scavo archeologico alla cinta muraria di Erice, uno tra i monumenti più significativi di Sicilia. Sono stati discussi i vari aspetti del progetto di scavo e rilievo della struttura e nel contempo le ipotesi sullo sviluppo topografico della città di Erice. Sulla base dei dati stratigrafici è possibile, infatti, proporre un perimetro della città di dimensioni ridotte rispetto a quello di età medievale, quando la città fu ampliata verso sud.

L’ultima parte delle lezioni era invece dedicata al progetto archeologico di Cornus, nel territorio di Cuglieri (OR). L’insediamento coincide molto probabilmente con quello citato da Tito Livio nell’ambito della guerra sardo-punica contro Roma e celebre poiché collegato ai personaggi di Hampsicora e del figlio di questo, Hostus. Durante la prima fase dello scavo si è tentato soprattutto di verificare l’organizzazione stratigrafica dell’insediamento, evidenziando una consistente frequentazione soprattutto tardo-antica, mentre molto più esigui sono i dati riconducibili alle fasi precedenti. Sono stati quindi presentati i vari settori di scavo e le ipotesi di contestualizzazione storica che scaturiscono dai dati stratigrafici.

 


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