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Tharros (Cabras - OR): scavi nella cavea dell'anfiteatro - area di Murru Mannu

2013Tharros

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 La campagna di scavo, a cui hanno partecipato gli studenti del I anno della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici Nesiotikà, ha preso il via nel mese di Luglio e ha riguardato l’area di Murru Mannu, il colle più settentrionale di Tharros.
La direzione tecnica e scientifica dello scavo è stata affidata, dal Ministero per i beni e le attività culturali, ai proff. P. Bernardini, P.G. Spanu, e R. Zucca, mentre il funzionario incaricato della Soprintendenza è il dott. A. Usai.

L’indagine ha inteso definire la cronologia e i caratteri strutturali dell’anfiteatro romano di Tharros ed analizzare la stratigrafia delle fasi precedenti. L’area interessata dallo scavo si trova infatti presso il tofet (il santuario legato alla deposizione delle urne con le ceneri dei bimbi, consacrati a Baal e Tanit). Il tofet era collocato a sua volta nell’ambito del villaggio nuragico di Murru Mannu.
Lo scavo nell’area della cavea (gradinate un tempo lignee) ha rivelato un interro costituito da sabbia costipata, raro pietrame e ceramica estesa in cronologia fra il VII a.C. (ceramica fenicia anche in Red Slip) e il tardo II sec. d.C.

Secondo la tecnica più comune di realizzazione della cavea si formava il muro del podio che delimita l’arena ed il muro esterno, riempiendo lo spazio così definito di terra e pietre. La cronologia dell’anfiteatro è dunque determinata dai reperti più recenti attribuiti alla fine del II sec. d.C. (ceramica africana da cucina).

La caratteristica dell’anfiteatro di Tharros è la sua forma circolare rarissimamente attestata nel mondo romano: essa è nota a Lixus (Marocco) e nel Lazio presso Roma a Lucus Feroniae e a Portus presso Fiumicino, anfiteatro quest’ultimo scoperto nel 2009.

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