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AperiTurismo con... Pierpaolo, Direttore del Parco Nazionale dell'Asinara

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2 maggio 2018

Oggi vi presentiamo Pierpaolo Congiatu, Direttore del Parco Nazionale dell'Asinara, speaker di "Sardegna outdoor e alternativa", il secondo talk di AperiTurismo2018.

• Il parco dell’Asinara è il Parco marino più grande della Sardegna. Con i suoi 51 Kmq di natura incontaminata rappresenta sicuramente una meta interessante per gli amanti dell’ecoturismo. Può indicarci l'affluenza dei visitatori nel corso dell’anno (cadenza mensile/stagionale) e il trend degli ultimi tre anni? Si tratta di turisti, e quindi pernottanti almeno una notte nel territorio, o per lo più di escursionisti?

Il Parco dell’Asinara è un Parco nazionale e un’Area Marina Protetta. Pur non avendo il turismo come compito istituzionale, l’Asinara è sicuramente una meta ambita per un turismo sostenibile. La crescita di visitatori negli ultimi dieci anni è stata esponenziale, toccando le 100.000 unità nel 2017. Questo flusso è però concentrato nei 3 mesi estivi, lasciando ai mesi migliori sotto l’aspetto ambientale una presenza limitata, soprattutto di carattere scolastico. Ciò dipende da una scarsa presenza di turisti anche in Sardegna nei mesi non estivi. Negli ultimi tre anni c’è sempre stato un aumento di visite del 10% circa, anche in controtendenza con l’andamento turistico sardo. Per problemi perlopiù logistici, il turismo all’Asinara è di carattere escursionistico giornaliero, con visite guidate. Ancora non è pronta una recettività plurigiornaliera efficiente, ad esclusione di un ostello da 70 posti molto spartano. 

Che tipo di domanda turistica fronteggiate (nazionalità, gruppi, scolaresche, famiglie..)?

La domanda turistica è in maggior parte proveniente dall’Italia (70% circa) ed è di carattere turistico-balneare o di curiosità per il carcere dismesso. Il restante 20% arriva dalla Sardegna in mesi non estivi, penalizzato soprattutto dai costi ritenuti elevati per la visita guidata. Solo il 10% viene dall’estero, e di questi la metà sono francesi; ma il visitatore straniero è di elevata qualità ambientale e riconosce il notevole pregio naturalistico dell’isola. Le scolaresche partecipano anche in numero consistente ai vari programmi di educazione del Parco e del CEAS.asinara.

• Il parco rappresenta un sicuro elemento di attrattività nel territorio, contribuendo alla realizzazione di un turismo alternativo a quello estivo/balneare. Che attività di interesse turistico si svolgono nel Parco?

Come detto il Parco si occupa principalmente di conservazione della natura. Il turismo viene inteso come una attività che si svolge nel Parco ma deve essere ricondotto alla sostenibilità. In questo senso tutte le attività che si svolgono sul Parco assumono un carattere attrattivo turistico. Tanto per citarne alcune le attività dell’Osservatorio della Memoria sulla storia carceraria dell’isola, l’impegno nella cura ed il rilascio delle tartarughe marine presso il centro di recupero, lo studio delle migrazioni e delle colonie marine di uccelli, gli eventi di cinema, teatro, musica, i workshop tematici di fotografia artistica, i trekking, la vela, la bici, il cavallo, ecc…

Quanti operatori turistici lavorano nel parco? La crescente domanda turistica ha generato un proporzionale aumento di autorizzazioni allo svolgimento di attività turistiche?

Il Parco è al momento il maggiore sbocco lavorativo di una area di crisi come Porto Torres. Lavorano al Parco oltre 300 persone, alcuni stagionali, altri a tempo pieno. Grande passo avanti si è fatto negli ultimi anni, quando gli operatori delle 50 microaziende si sono associati e costituiscono un sistema economico unitario. Oltre il 60% di occupati sono donne (in alcuni settori 90%), oltre il 70% sono giovani. Le autorizzazioni sono contingentate dai programmi di gestione del Parco.

Quali sono i requisiti per gli operatori turistici che volessero inserire un’esperienza all’Asinara all’interno di un itinerario turistico attivo/alternativo in Sardegna?

Il turismo all’Asinara è, come detto, di tipo naturalistico e sostenibile. E questi sono i principali requisiti che deve avere chi si avvicina a tale tipo di turismo. A mio parere l’Asinara andrebbe proposta in ogni viaggio turistico in Sardegna, ma direi solo nei mesi che vanno da settembre al maggio successivo. In autunno, inverno, primavera, l’Asinara e il suo ambiente danno il meglio di sé, presentando una immagine non nota della Sardegna e cioè di una terra verde e rigogliosa, immagine spesso superata dal giallo e dal secco estivo.

Oltre alle bellezze naturalistiche il Parco contiene anche edifici carcerari famosi per essere stati una seconda Alcatraz e per aver ospitato in regime di carcere duro mafiosi e brigatisti. Nel mondo e anche in Italia esiste una domanda turistica esclusivamente interessata al turismo “carcerario”, soggetti disposti a pagare per soggiornare in prigioni riadattate ad alberghi o ad effettuare un weekend . Con riferimento all’Asinara natura e carceri sono elementi di attrazione complementari? O esiste una domanda quasi esclusivamente interessata alla struttura penitenziaria?

E’ evidente che la richiesta di visita “italiana” sia condizionata da conoscenze sulla storia carceraria dell’isola e da curiosità di vedere un carcere dall’interno. La parola “Asinara” in Italia è nota ed è spesso associata alla reclusione piuttosto che al Parco. All’estero accade l’opposto, e i numeri ne sono una conferma. Quindi all’Asinara la maggior parte delle persone va perché è un ex-carcere non perché è un nuovo parco. Ci sono tanti edifici carcerari sull’isola, alcuni oggetto di recupero conservativo altri (per ora) lasciati come erano. Nella filosofia del Parco non c’è il “turismo carcerario” (brutta accoppiata!) e neanche il tentativo di scimmiottare esempi di ricostruzione di vita di detenuti. C’è invece un approccio rispettoso e discreto, orientato a far capire ciò che è successo.

• Qual è la visione per il futuro dal punto di vista ambientale, ma anche economico-turistico per l’Asinara?

L’Asinara è un’isola in un’isola. Fa parte del territorio e nel futuro dovrà sempre più essere integrata con esso. Dovrà essere uno spazio di protezione della biodiversità con capacità di far sviluppare dal punto di vista socio economico tutta l’area circostante. Ad esempio, le attività per il rilascio del Marchio di Qualità per i servizi eco sistemici e per i prodotti del Parco sta ora assumendo un interesse territoriale di influenza reciproca. Lo sviluppo turistico propriamente detto, così come indicato del Piano di gestione del Parco, si avrà quando sull’isola verrà ricreata una piccola comunità residente che si prenda cura ed abbia l’orgoglio di appartenervi. Questo percorso non è semplice ed è molto dipendente da scelte politiche soprattutto della Regione Sardegna, proprietaria quasi totale di tutte le strutture sull’Asinara.

• Il Turismo sostenibile si articola secondo tre direttrici fondamentali: l’ambiente, la società e l’economia (UNWTO, 2005).  Ritiene che la tutela dell’ambiente, la conservazione della flora e della fauna e la diffusione di una coscienza ecologica si possano accompagnare ad uno sviluppo turistico del territorio che garantisca più posti di lavoro non stagionali, maggiore ricchezza, un miglioramento della qualità della vita delle comunità locali? Quali limiti e quali opportunità intravede?

Il Turismo Sostenibile a mio parere è l’oro della Sardegna e, di conseguenza, dell’Asinara. La qualità della vita ed il benessere personale, sia fisico che economico che sociale, sono prodotti sardi che possono rendere migliore la situazione. Ci sono aspetti determinanti che incidono sulle attività: forse il più importante è quello dei trasporti, che determina la vita o la morte di attività turistiche e culturali da una stagione all’altra. Essendo un’isola è necessario abbattere i costi di trasporto, sia in entrata che in uscita. Se questo limite viene superato le opportunità per la Sardegna e per l’Asinara arrivano di conseguenza, perché il mare la natura gli animali il clima la tradizione i prodotti le feste la musica non sono secondi a nessuno

Pierpaolo Congiatu è uno degli speaker del secondo appuntamento di AperiTurismo.

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