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AperiTurismo con... Mirco, Federazione italiana Sci nautico e Wakeboard Fisw e presidente della Federazione mondiale del kite IKA International Kiteboarding Association

aperiturismo2018_MircoBabini

15 maggio 2018

In occasione di "Sardegna outdoor e alternativa", il secondo talk di AperiTurismo2018, abbiamo avuto la possibilità di porre alcune domande a Mirco babini Mirco, direttore sportivo del settore Surfing della Federazione italiana Sci nautico e Wakeboard Fisw e presidente della Federazione mondiale del kite IKA International Kiteboarding Association.

Ciao Mirco, da vent’anni ti occupi di sport, marketing e promozione di sport legati all’acqua e ai motori, e da qualche anno sei presidente dell’Ika, International Kiteboarding association e direttore sportivo del Fisw, federazione italiana Sci nautico e Wakeboard settore Surfing. Ci puoi raccontare il tuo percorso professionale?

Sono sempre stato abituato a gareggiare, ho iniziato giovanissimo a praticare sport di vario tipo a livello agonistico, dal nuoto al tennis, al gokart ed infine al windsurf, ed è stato seguendo la passione che ho per lo sport in generale, avendo appunto svolto attività agonistica ad alto livello per tanto tempo, fino ad essere un atleta professionista del windsurf, che ho mantenuto il link con il mondo dello sport trasmettendo le conoscenze e capacità acquisite in tanti anni a favore dello sviluppo e gestione dello sport sul settore dirigenziale.

Il tuo lavoro ti porta a viaggiare molto per la promozione degli sport e l’organizzazione degli eventi nel mondo, però hai scelto la Sardegna come base. Come riesci a conciliare queste due cose?

La Sardegna iniziai a conoscerla nei primi anni ’80, vi erano molte regate di windsurf ed in seguito è diventata meta per gli allenamenti fuori stagione. Quando decisi di aver una casa in un posto bello, con le caratteristiche meteorologiche che cercavo, clima favoloso, un mare che potesse farmi allenare e praticare gli sport che dovevo fare, tanta gente stupenda e comunque solo ad un’ora di aereo dai maggiori aeroporti nazionali, lì ho pensato che non esisteva posto migliore se non scegliere la Sardegna. Sono un felice residente di Chia, nel comune di Domus de Maria, da pochi anni domiciliato a Cagliari con la famiglia, dove si vive benissimo.

Andiamo diritto al tema centrale del nostro incontro, si può definire oggi la Sardegna un punto di riferimento per gli appassionati di sport acquatici?

La Sardegna è da tempo un punto di riferimento, ci sono tante iniziative sul territorio e negli ultimi anni sono aumentate, la potenzialità della Sardegna si estende soprattutto per il clima e le condizioni meteorologiche che sono molto valide, dall’autunno alla primavera.

• Con quali altri destinazioni italiane ed estere competiamo?

Per quanto riguarda la competizione, direi che la Sardegna ha una caratteristica molto particolare che nessuna altra regione ha, però va sottolineato che la Calabria, la Puglia e la Sicilia stanno investendo molto e si son molto dedicate allo sviluppo sportivo destagionalizzato.

Quale è la specificità del prodotto che rende la Sardegna diversa e unica rispetto a tutte le altre mete?

Come scritto sopra, la caratteristica meteorologica, il mare con le sue coste con tanti spot che permettono di surfare onde di alta qualità da nord a sud e soprattutto a Ovest. Il clima mai troppo freddo in rapporto alla media nazionale e degna di nota rispetto a quella nord europea.

• Su cosa, invece, non siamo ancora così competitivi e c’è ancora molta strada da fare?

Nella gestione dei trasporti, non ci son supporti e spinte dall’amministrazione regionale nell’organizzare i trasporti, traghetti o aerei anche nei mesi al di fuori dell’estate, per troppi mesi i trasporti sono davvero limitati. Essendo un'isola questo è un grande handicap.

Tra tutti gli sport acquatici, quale il prevalente in Sardegna e quale invece quello che motiva di più un viaggio organizzato o semi-organizzato?

Da tempo, soprattutto al nord, La Sartdegna è presa d’assalto dagli appassionati di windsurf, ma anche i surfisti da onda non son da meno ed ora anche il kiteboard è sempre più presente, sopratutto sulle spiagge poco affollate.

Tra tutti gli sport citati, dove vedi il potenziale più grosso per il prossimo futuro?

Secondo me non ce n’è uno, serve far capire lo sport in generale, se ne funziona uno , funzioneranno tutti. Servono le infrastrutture e i trasporti.

Infine, che consiglio ti senti di dare ad un ragazzo che vuole trasformare una sua passione sportiva in un’idea di business con ricadute turistiche nel territorio?

Dipende prima di tutto dalle conoscenze che ha, dal suo background e dalla sua voglia di dedicarsi allo sport.

Grazie Mirco!

Mirco Babini è uno degli speaker del secondo appuntamento di AperiTurismo.

VIDEO - GC32 Villasimius Cup 2018

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