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AperiTurismo con... Maria, Miniere del Sulcis

aperiturismo2018_MariaPaolucci

2 maggio 2018

Oggi facciamo due chiacchiere con Maria Paolucci delle Miniere del Sulcis, laureata a Oristano in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, speaker di "Sardegna outdoor e alternativa", il secondo talk di AperiTurismo2018.

La Sardegna è nota per la bellezza delle sue coste. Le miniere rappresentano un’alternativa interessante. Puoi indicarmi quali elementi possono indurre un turista a scegliere gli itinerari minerari dell’Iglesiente per le sue vacanze?

L'Iglesiente e le sue miniere hanno delle caratteristiche uniche, che non si trovano negli altri territori; non si visita solo una miniera, ma si torna indietro nel tempo, si entra in contatto con una cultura, con una storia, una esperienza che fa parte di ogni singolo abitante di questo territorio, ricca di aneddoti ed episodi curiosi e talvolta malinconici. E’ un territorio che ha tanto da offrire ed è ancora poco conosciuto, ma è economico, ben collegato con l’aeroporto di Cagliari-Elmas, con treni ogni ora che portano direttamente ad Iglesias. Inoltre ci si ritrova in un paesaggio difficile da dimenticare, poiché le miniere si uniscono ad un mare cristallino e a una natura bellissima. 

Le miniere rappresentano un prodotto turistico fruibile tutto l’anno. Che tipo di domanda fronteggiate (turisti o escursionisti, nazionalità, gruppi, scolaresche)? Puoi indicarne il trend (infra annuale e negli ultimi tre anni)?

Oggi si ha un trend in crescita di arrivi nel territorio. A partire dal 2014, in cui i siti minerari erano chiusi al pubblico, inaccessibili, si è avuta una notevole ripresa delle visite nelle miniere (nel 2015 ha aperto il complesso di Porto Flavia) con 20.000 persone; questo dato è stato fortunatamente superato nel 2016 con oltre 28.000 visite. Il 2017 è stato un anno importante: il Comune di Iglesias ha iniziato a lavorare per stimolare in maniera più importante il turismo, istituendo un Ufficio Turistico innovativo e tecnologico. Nel 2017 le visite a Porto Flavia e nella Grotta di Santa Barbara sono state in totale 36.000. La prospettiva per il 2018 è positiva, gli arrivi nel territorio sono in crescita, con visite al completo quasi tutti i giorni e mentre si passeggia nel centro storico di Iglesias si sentono parlare lingue diverse, ed è un’emozione unica soprattutto per me che ci ho sempre sperato.

• Dalla tua ricerca emerge che, per incrementare le visite ai siti minerari, sarebbe necessaria una promozione più efficace, puoi indicare quali canali di comunicazione e marketing possono essere utilizzati?

Prima di tutto un sito web con indicazioni semplici su come arrivare al sito, cosa fare, dove mangiare, dove dormire ecc, che è stato da poco implementato dal Consorzio Turistico di Iglesias; poi i canali di comunicazione di massa di oggi, quindi i social più utilizzati come facebook ed instagram, che vanno monitorati ed arricchiti giorno per giorno, con degli elementi innovativi e mai banali, creando curiosità ed arrivando a chi non conosce ancora questa realtà, soprattutto con sponsorizzazioni mirate e targettizzate; le fiere di turismo, come il B-Travel di Barcellona al quale ho partecipato ad aprile, dove ci si confronta face-to-face ad un pubblico vasto ed eterogeneo; un altro tassello importante sono gli accordi B2B, con dei professionisti che capiscano le potenzialità del territorio e creino pacchetti ad hoc. Inoltre creare accordi anche con i comuni limitrofi per una rete che colleghi i diversi siti ed esprimere un'offerta ampia che coinvolga tutto il territorio dell'Iglesiente, facendo anche conoscere realtà meno note come ad esempio le Grotte San Giovanni di Domusnovas, oppure la Galleria Henry di Buggerru e altre ancora.

Quali strategie secondo te devono essere poste in essere per valorizzare al meglio il patrimonio culturale e naturale del tuo territorio?

Prima di tutto bisognerebbe rendere consapevoli tutti gli attori locali delle potenzialità turistiche del territorio, con degli incontri pubblici con dei professionisti che illustrino il fenomeno turistico, sia in generale che nello specifico, con delle azioni mirate e concrete alle quali, direttamente o indirettamente, partecipano tutti gli abitanti del territorio. Inoltre far conoscere il territorio, con tecniche di storytelling che invoglino il turista a saperne di più, con la collaborazione di tutti. Bisognerebbe anche puntare sull’enogastronomia locale, con aperitivi ad hoc e laboratori che facciano toccare con mano le tipicità culinarie della zona. Un’altra cosa da non sottovalutare sono i dati, la carenza di essi: sarebbe opportuno creare un database informativo del territorio, sul lato dell'offerta turistica e sul lato della domanda, con informazioni sui turisti arrivati raccolte anche tramite survey post visita nei siti di riferimento, come quella che ho creato per la mia tesi di laurea.

Il sito di Masua è organizzato in rete con altri prodotti turistici per fornire un’offerta più articolata che possa giustificare una permanenza più lunga nel territorio, eventualmente anche in bassa stagione?

Per il momento è combinata con il Museo dell’Arte Mineraria e la Galleria Villamarina (Monteponi) ma dovrebbe comparire in pacchetti ben più articolati, abbracciando anche altri Comuni, così da allungare la permanenza all’interno del territorio. Non solo altri comuni, ma inserendo anche altre attività come l’escursione in gommone a Masua, il pranzo a Nebida, la visita nel centro storico di Iglesias, oppure uno sconto per una determinata attività ecc.

Le miniere possono offrire uno scenario suggestivo alla realizzazione di eventi. Avete messo in campo qualche progetto in merito?

Nel 2017 hanno organizzato dei concerti a Porto Flavia, che hanno riscosso tanto successo e che quindi verranno ripetuti. Penso a eventi di accoglienza folkloristica per coloro che terminano la visita ai siti minerari oppure aspettano per entrare, per ingannare l’attesa; musicisti, cantanti e ballerini in costume sardo che coinvolgono i visitatori facendoli ballare e divertire. E' un'esperienza che è stata già offerta al terminal crociere del Porto di Cagliari con buoni risultati, e sarebbe bello ripeterla nei siti minerari e di interesse turistico nel territorio Iglesiente.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un itinerario suddiviso in 24 tappe di lunghezza variabile che si dispiega tra formazioni geologiche, resti archeologici e strutture minerarie. Un’offerta composita che potrebbe costituire la meta esclusiva di un viaggio. Quali strategie si stanno sviluppando per rilanciare e rendere fruibile questo itinerario?

Innanzitutto il CMSB abbraccia 20 Comuni, che sono tutti inclusi nell’itinerario, quindi una delle strategie è la collaborazione tra i territori del Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Poi il CMSB, che è promosso da una Fondazione, ha in programma una serie di incontri territoriali per far conoscere il Cammino anche a chi vive nel territorio, perché prima di tutto deve essere conosciuto dagli abitanti e poi promosso. Nel contempo si stanno potenziando i social, con particolare riguardo, Facebook quale mezzo più potente per promuovere questo tipo di turismo nei social network. Il sito internet è sempre aggiornato e si sta monitorando anche Google Analytics con riguardo alle ricerche su google e google maps. Un’altra strategia è la partecipazione attiva alle fiere di turismo, come la più recente B-Travel di Barcellona, nella quale il CMSB è stato inserito nel patrimonio archeologico industriale italiano, riscuotendo un grande successo sia tra i visitatori (che non conoscevano né il Cammino né il territorio), che gli operatori del settore.

Ritieni che il Cammino Minerario di Santa Barbara, proprio perché articolato in tante tappe eterogenee per durata e impegno, si presti a divenire meta di un’esperienza ripetibile negli anni, favorendo cioè la customer loyalty?

Assolutamente sì, molti pellegrini decidono di percorrere il Cammino in 2/3 tempi, tornando ogni anno per aggiungere tappe e completarlo definitivamente, creando un legame con noi della Fondazione e con il territorio stesso.

• Operi in un territorio difficile data la congiuntura economica sfavorevole. Data la tua esperienza, consiglieresti agli studenti di impegnarsi a valorizzare il proprio territorio per crearsi (e creare) opportunità di lavoro?

Il lavoro purtroppo non si trova facilmente, per cui è meglio rimboccarsi le maniche e creare qualcosa di innovativo per distinguersi sul mercato e crearsi un piccolo ma fondamentale spazio nel difficile mondo del lavoro di oggi.

Una volta terminati gli studi e inserita nell’ ambito lavorativo, hai maturato un’idea di quali competenze ed esperienze siano strategiche per uno studente che voglia immettersi adeguatamente nel mondo del lavoro?

Per quanto mi riguarda ho deciso di frequentare un Master a Roma Torvergata, in Ospitalità e Marketing dei Territori, che mi ha dato la possibilità di capire come il tema del turismo venga studiato ed osservato al di fuori della Sardegna; mi ha inoltre consentito di svolgere un tirocinio di 6 mesi presso il dipartimento Marketing del Cagliari Cruise Port che mi ha formato molto, dove ho analizzato dei dati e creato statistiche, soprattutto sulla provenienza di oltre 400.000 crocieristi; ma anche creare eventi ad hoc per i crocieristi come l’accoglienza folkloristica.

Vorrei, in conclusione, aprire una piccola parentesi, io oltre ad occuparmi di turismo sono una cantante ed appassionata di musica, ed essendo innamorata del mio territorio ho voluto fondere la mia passione per la musica con l’amore per il turismo e la mia terra in una canzone, che significa molto per me, poiché sintetizza tutto quello che ho fatto finora, il brano (presentato ad Areasanremo 2017) si chiama “Abiti nell’Universo” e lo canto insieme al mio partner Davide Mura, insieme ci chiamiamo “Sospiri”, ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=_PfW2nGN8qw. Il video è girato interamente nel Sulcis Iglesiente in un itinerario realmente realizzabile, ed è stato apprezzato da chi conosceva il territorio, ma soprattutto è stato il mezzo che ha consentito di scoprire il territorio a tanti utenti provenienti da tutto il mondo. Ringrazio il Consorzio Uno per questa bella opportunità.

Maria Paolucci è uno degli speaker del secondo appuntamento di AperiTurismo.

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