UNO L'Università a Oristano

Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Menu principale

L'Università a Oristano

UNOrienta

Servizi

Servizi OnLine

Ricerca e Territorio

Multimedia

Notizie e Rassegna stampa

Bacheca avvisi

Contatti

Trasparenza


Home > AperiTurismo > AperiTurismo con... Giuseppe Demelas, azienda tessile Mariantonia Urru
Stampa il contenuto

AperiTurismo con... Giuseppe Demelas, azienda tessile Mariantonia Urru

aperiturismo2018_GiuseppeDemelas

5 giugno 2018

Conosciamo meglio Giuseppe Demelas, amministratore dell'azienda tessile Mariantonia Urru e speaker di "Forme e tipicità dell'accoglienza in Sardegna", il terzo talk di AperiTurismo2018.

•  Ciao Giuseppe, puoi raccontarci come  e quando è iniziata la tua avventura nel comparto tessile artistico/contemporaneo?

Il 6 marzo 1972, quando sono nato. Sono sempre stato molto curioso e crescere in una famiglia con mamma tessitrice e babbo allevatore, in cui si costruivano nuovi locali tutti gli anni e dove ero coinvolto direttamente anche con lavori manuali, mi ha dato la possibilità di toccare con mano i materiali e utilizzarli: tessuti, pietre, ferro, legno. Ho imparato a conoscerli sin da piccolo. Contemporaneamente ero a contatto con persone che questi materiali li usavano per creare qualcosa di nuovo e di bello, sempre con la cura ai particolari, perché i maestri del legno, del ferro,  della pietra o dei tessuti avevano questa caratteristica: per loro era naturale fare le cose bene. Crescendo e proseguendo gli studi, questo bagaglio mi è stato utile e lo è stato ancora di più nel momento in cui ho iniziato a confrontarmi con i designer per la creazione dei nuovi prodotti che ogni anno arricchiscono le collezioni di Mariantonia Urru. Dopo una fase iniziale in cui l'artista propone un bozzetto, un progetto per raccontare una nuova storia attraverso i tessuti, si discute su tecniche, materiali, livelli, spessore dei filati e combinazione di tutto questo. Il risultato sono spesso dei tappeti che sono quasi delle sculture e, in certi casi, diventano architettura acquisendo tridimensionalità. Nel 2005 inizia la collaborazione con Patricia Urquiola per la produzione della collezione di tappeti per Moroso. Io e mia madre siamo stati nel suo studio a Milano in Corso Buenos Aires ed è stato emozionante vedere Mariantonia Urru e Patricia Urquiola discutere di tecniche, materiali ecc. Due donne straordinarie, due mondi che si confrontavano e si contaminavano: alla fine si è creato qualcosa di bello che rimarrà nella storia della tessitura sarda. Dopo è venuto Marras, nel 2008 e nel 2013. Nello stesso anno inizia la collaborazione per la prima collezione di design firmata da Carolina Melis per Mariantonia Urru, cui seguono Paulina Herrera, Caterina Quartana, Antonio Forteleoni, Silvio Betterelli, Angelika Rosner, Stefano Asili, Annna Gideassi, Michele Marroccu e Virgilio Colomo.

•  Vivere in una piccola realtà come Samugheo è un limite o una opportunità per una impresa basata sulla creatività, per te e per i designer internazionali con i quali ti rapporti per dare vita alle tue produzioni?

E’ una opportunità, ma bisogna saperla cogliere e saperla condividere. Vivere nel locale e relazionarti con il globale può far diventare interessante la tua posizione di apparente svantaggio. Ereditiamo una cultura tessile che ha millenni di storia con diverse tecniche di tessitura e che rappresenta un unicum al mondo. Il mio compito all'interno dell'azienda è quello di mettere a disposizione dei creativi il saper fare di mia madre, Mariantonia  Urru, una donna eccezionale come tante ce ne sono in Sardegna, ma anche la professionalità delle tessitrici e dei miei fratelli che, a vario titolo, sono coinvolti in azienda e che sono determinanti per lo sviluppo di questi nuovi progetti, di un artigianato che si confronta con il mondo, utilizzando strumenti digitali a supporto della tradizione.

•  Ritieni che l’artigianato tipico di qualità sia un elemento caratterizzante la destinazione turistica “Sardegna” o che possa diventare una risorsa turistica a se stante in grado di generare flussi turistici mirati?

Da tre anni organizzo con Mariantonia Urru e altri partner alcuni laboratori di tessitura e design. Il primo è stato NAPAS e poi è venuto LUNA - laboratorio unico nuove attività. L'ultimo si è tenuto dal 25 agosto al 4 settembre 2017 con 15 iscritti, la metà dei quali provenienti dal “continente” e gli altri sardi. Per circa 10 giorni queste persone hanno vissuto a Samugheo, seguito il corso, partecipato alle feste del paese, visitato la mostra e il museo MURATS, bevuto il vino di Samugheo e mangiato "zicchi": hanno vissuto una esperienza che si porteranno dietro tutta la vita, fatta di nuove relazioni e possibili nuovi progetti. La Sardegna può diventare un LUNA diffuso, che genera bellezza in diverse forme. E lo può fare perché quì è ancora presente un saper fare unico al mondo, in un contesto ambientale e culturale eccezionale. Per riuscire in questo è però necessario mettere insieme nuovo e vecchio, tradizione e digitale, tessere relazioni e mettersi subito a produrre, creare degli esempi che facciano poi da traino.

•  Samugheo rappresenta probabilmente un unicum in Sardegna per la coerenza tra la vocazione locale (tessitura) e l’attrattore culturale (Murats Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile): ci puoi fornire qualche numero in merito ai visitatori e, soprattutto, puoi dirci se questi visitatori diventano turisti generando quindi ricadute economiche per il paese ospitante?

Il numero dei visitatori nel 2017 è stato di circa 4.000 unità con poche ricadute in termini di presenze turistiche che decidono di prolungare il soggiorno.

•  I tour operators italiani e stranieri hanno inserito le visite programmate presso il vostro laboratorio? Se ciò non accade, come vorresti che venissero organizzate tali visite al fine di presentare una Sardegna creativamente ispirata dall’artigianato tipico?

Finora non siamo ancora riusciti a trovare un modello di visita in azienda che possa essere ritenuto interessante. L'unico esempio positivo rimane quello di LUNA dove il soggiorno dura almeno 3 giorni con visite al territorio e un’immersione totale nella cultura del luogo.

•  Avrai fatto sicuramente tanti viaggi, secondo te quale è il paese dove la tipicità diventa valore aggiunto nell’esperienza del turista e perché.

Non ho ancora avuto modo di visitarlo, ma penso che quello del Giappone possa essere il modello. Un paese dove tradizione e innovazione continuano a convivere cercando di trovare il giusto equilibrio.

Giuseppe Demelas è uno degli speaker del terzo appuntamento di AperiTurismo.

Consulta il programma per scoprire chi sono gli altri

Partecipa all'evento prenotando il tuo biglietto su eventbrite o segui la diretta in live streaming sulla nostra pagina Facebook UNO - L'università a Oristano


CONSORZIO UNO Chiostro del Carmine, via Carmine - Oristano, Codice fiscale: 90021620951 - Partita IVA: 01128230958 - Iscritto al Registro Imprese di Oristano, n. 90021620951 - REA: OR - 113742
Centralino: tel. 0783 778005 - Segreteria studenti: tel. 0783 779086, Email segreteria@consorziouno.it - Privacy policy - Credits - webmail webmail