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Home > AperiTurismo > AperiTurismo con... Elisa Mocci, Italian Destination Wedding Planner & Designer
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AperiTurismo con... Elisa Mocci, Italian Destination Wedding Planner & Designer

aperiturismo2018_ElisaMocci

11 giugno 2018

E' una delle più apprezzate Destination Wedding Planner d'Italia e organizzatrice di eventi di lusso in Sardegna. Conosciamo meglio Elisa Mocci graditissimo speaker del terzo appuntamento di AperiTurismo, "Forme e tipicità dell'accoglienza in Sardegna" grazie a questa bella intervista di Tiziana Tirelli.

• Ti preoccupa di più un matrimonio a) tipico o b) tradizionale? Quali sono le differenze sostanziali secondo te.

Mi preoccupa di più il matrimonio cosiddetto tipico. La tipicità nel matrimonio è da noi sinonimo del "si è sempre fatto così", solitamente preclude una apertura all'innovazione, alla modernità di un servizio piuttosto che un’evoluzione del processo. Come i pranzi lunghissimi dove si deve solo mangiare e mangiare, ma l'estetica e la funzionalità vengono messi da parte perché non si riesce o vuole concepire di fare qualcosa di diverso dal solito. Il matrimonio invece che affonda le proprie motivazioni nella tradizione, elabora alcuni aspetti tipici rendendoli non solo attuali, ma trovando nella tradizione un vero perché. Integrare gioielli o tessuti tipici, scegliere location che fanno parte della storia della famiglia, sono elementi che entrano a far parte della storia e vengono rivisitati e valorizzati come parte fondamentale della giornata.

Perché i tuoi clienti scelgono la Sardegna come palcoscenico per il loro matrimonio e quali sono le difficoltà maggiore nel rapportarsi con la domanda straniera?

La scelgono principalmente per due motivi: il desiderio di "tornare", ovvero legato alle origini loro o di famigliari, l'andare a ritrovare un luogo che fa parte della storia della famiglia; altri scelgono la Sardegna per pura motivazione estetica, ci sono stati in vacanza e si sono innamorati dell'isola! Non abbiamo particolari difficoltà nel rapportarci con clienti stranieri perché fin dall'origine dell'attività ci siamo rivolti a questo tipo di cliente. Ovviamente, soffriamo di alcune limitazioni a livello strutturale (poche location, e prettamente hotels, quindi in alta stagione difficilmente coniugabili con le richieste tipiche dei clienti da matrimonio), motivo per il quale ci siamo strutturati fin da subito per disegnare e realizzare eventi nel mezzo della natura: spiagge, boschi, campagne. La difficoltà maggiore sta nel tenere il passo con l'innovazione, un cliente sempre più esigente, i fornitori locali. In questo, si soffre l'essere isola: poca voglia di formarsi ed andare oltre lo standard minimo da matrimonio, appunto, tipico.

Scrivi una analisi swot sul segmento wedding, hai 3 termini a disposizione per definire ciascun elemento (punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce)…

Forza: natura, tradizione (folk), varietà delle proposte (da scenari romantici, lusso, totally wild);
Debolezza: trasporti interni ed esterni, scarsa formazione dei fornitori, costo delle trasferte per portare attrezzature da fuori;
Opportunità: mercato ancora in crescita e non saturo di concorrenza, scenari incontaminati, giovani che tornano in Sardegna per costruire qualcosa di nuovo;
Minacce: concorrenza sleale e poco formata, professionisti in altri settori che si improvvisano wedding planner, clienti ancora scettici su questa figura.

La “tipicità sarda”, anche se rivisitata, è spesso presente nelle tue location, nelle tue scenografie. Secondo te, quando questa è un valore e quando invece non lo è.

È un valore aggiunto quando è il cliente ad apprezzarne il valore e chiedere di integrarlo. Allora si ragiona insieme su come rendere questo elemento parte della storia. Forzare ad inserire elementi tipici sardi solo perché "siamo in Sardegna" riduce tutto ad un effetto Gardaland, e quindi finto o macchiettistico.

Quali sono i problemi operativi che riscontri con i suppliers sardi nell’implementazione di matrimoni particolarmente complessi? Cosa manca al settore per fare il famoso “salto in qualità?”

La voglia di formarsi, di andare fuori dall'isola. Se sono fornitori che operano da tanti anni, la capacità di fidarsi di noi, di una azienda giovane ma che sa ciò che fa e cìò che vuole il cliente. Negli hotel, per esempio, sono spesso i direttori stessi le prime barriere che incontriamo: poca disponibilità, diffidenza, restii a cambiare anche di una virgola il solito modus operandi che spesso è poco funzionale ad eventi che invece – pagando - necessitano di grande elasticità e capacità di creare qualcosa di unico in poco tempo.

Quanto “pesa” il settore wedding a livello regionale, nazionale, internazionale?

Oramai tantissimo. Soprattutto il Destination Wedding è un nuovo introito a livello economico per il settore del wedding tourism che non andrebbe mai sottovalutato. Non è solo quanto spendono per il matrimonio, ma quanti ospiti viaggiano per QUEL matrimonio, che dovranno viaggiare, dormire, mangiare, fare shopping, escursioni per più giorni. 

La passione per il bello ha guidato le tue scelte personali e professionali: che suggerimento ti senti di dare a chi oggi vorrebbe iniziare un’attività mirata a combinare la tipicità sarda con i bisogni della domanda internazionale?

Che è una straordinaria esperienza e proprio oggi, dopo anni nei quali abbiamo voluto innovare a tutti i costi, il trend è tornare ad esaltare le nostre tradizioni, che all'estero sono estremamente apprezzate. Consiglierei di buttarsi, con i piedi qui e la testa sempre fuori, per carpire ciò che funziona nel mondo e renderlo prezioso per la nostra terra. E di non avere paura di essere innovatori o visionari.

Elisa Mocci è uno degli speaker del terzo appuntamento di AperiTurismo.

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