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Niente museo, la giunta Soddu farà il centro didattico dell'università

30 gennaio 2019

L'intesa con la Regione prevede il comodato d'uso gratuito per quarant'anni
Al Comune il vecchio mulino Gallisai

NUORO - Per quarant'anni in comodato d'uso gratuito. Ma con la possibilità di recesso, per entrambe le parti. Con questa formula, che nei giorni scorsi ha incassato il sì uninime della giunta guidata dal sindaco Andrea Soddu, la Regione passa l'ex mulino Gallisai all'amministrazione comunale. Al suo interno non ci sarà più il museo delle Identità, ma il centro didattico di ricerca del consorzio dell'università nuorese. Un passo in avanti verso la rinascita di una struttura che, nel cuore dell'antico rione di Santu Predu, a due passi dalla casa natale del premio Nobel Grazia Deledda aspetta di riprendere vita.

GLI INTERVENTI  A chiedere ed ottenere il trasferimento in comodato gratuito «almeno quarantennale» è stata l'amministrazione nuorese già dall'inizio dell'anno scorso. «Un trasferimento necessario - ha ribadito la Giunta guidata da Andrea Soddu - che assume rilevanza strategica per l'ente in quanto connessa alle opportunità di acquisire la disponibilità dell'immobile al fine di realizzarvi gli interventi progettuali previsti dal piano di rilancio del Nuorese e dal programma straordinario per le periferie». Tutto, nel piano delle periferie, ruota attorno ai grandi progetti dell'ex Artiglieria di viale Sardegna e dell'ex mulino Gallisai, che per Soddu &C sono strategici. In ballo, per la ristrutturazione dell'ex mulino Gallisai, c'è un finanziamento complessivo fino a 11 milioni di euro che il Comune prima di entrare in possesso del complesso non poteva utilizzare.

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE   Il primo atto del progetto avviene con la giunta regionale guidata da Renato Soru che nel 2007 per 2,7 milioni di euro acquista quel vecchio edificio, simbolo del pionierismo imprenditoriale dei Gallisai, ora esempio di archeologia industriale. Inutilizzato dagli anni Settanta, un incendio lo devastò nel 1991. Lì si decide di far nascere il museo delle identità. La Regione guidata da Francesco Pigliaru, dopo aver confermato nel 2016 il progetto originario, con l'accordo aggiuntivo del piano di rilancio del Nuorese, l'anno scorso ha aperto alle nuove scelte del Comune per farne un polo didattico destinato a formazione universitaria e ricerca. Per quarant'anni nell'ex mulino ci saranno aule, laboratori tecnici e scientifici, sale multifunzione, biblioteca, anche bar, piccola ristorazione, incubatori d'impresa e spazi espositivi.
FABIO LEDDA


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