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Università: è rivolta per i fondi. Ridotti i finanziamenti, si rischia la chiusura

28 novembre 2009

I lavoratori del Consorzio uno: «Per Nuoro c’è la conferma dello stanziamento di un anno fa, pur essendoci due corsi in meno e gli stessi contributi sono previsti anche per Iglesias che, però, non ha più nemmeno un corso».
Senza nuove risorse, il destino dell’Università di Oristano sembra già segnato. Corsi e posti di lavoro a rischio, tra le aule del chiostro del Carmine scatta la rivolta. «La realtà oristanese è in continua crescita, ma si ritrova penalizzata rispetto alle sedi di Nuoro e Iglesias». La proposta di delibera della Giunta regionale prevede 1 milione 990 mila euro per i corsi oristanesi, ma dal Consorzio uno erano stati 2 milioni 500 mila euro. «Fondi necessari per consentire la prosecuzione dell’attività didattica, dei laboratori e per garantire tutti i posti di lavoro - ha spiegato Francesco Asquer del Consorzio uno. - Andare avanti in questo modo diventa sempre più difficile». Senza contare lo smacco politico: la suddivisione del fondo unico per le università decentrate (pari a 5 milioni 300 mila euro) sembra svantaggiare pesantemente solo l’oristanese, mentre le sedi di Nuoro (oltre 2 milioni di euro) e Iglesias (404 mila euro) non sembrano risentire di tagli. «Per Nuoro c’è la conferma dello stanziamento di un anno fa, pur essendoci due corsi in meno - sostengono i lavoratori del Consorzio uno, - e gli stessi contributi sono previsti anche per Iglesias che, però, non ha più nemmeno un corso». Una situazione al limite del paradosso. «Noi ci batteremo perché l’Università di Oristano non venga smantellata - ha assicurato il sindaco Angela Nonnis, - saremo accanto a studenti e lavoratori e non abbasseremo la guardia perché crediamo molto in questa realtà». Ma la preoccupazione resta alta: cinque dei ventidue lavoratori sono stati licenziati, gli altri hanno il part- time con una riduzione dello stipendio. Inevitabili le conseguenze sui servizi offerti, con la biblioteca chiusa ormai da mesi. «Speriamo che nella legge Finanziaria del 2010 la Regione preveda maggiori risorse per la sede oristanese - va avanti Asquer, - seguiamo con attenzione l’esame della manovra e aspettiamo fiduciosi». Se lo stanziamento per l’anno prossimo non sarà definito entro i primi mesi dell’anno, non ci saranno più i tempi utili per programmare i corsi e farli ripartire. Secondo la riforma del ministro Gelmini, infatti, l’offerta formativa per avere efficacia deve essere presentata al più presto.
Un piccolo segnale arriva dalla Provincia: saranno assegnati subito 100 mila euro «la prima tranche del finanziamento che avevamo promesso - ha sottolineato il presidente Pasquale Onida. - In questi giorni la proposta arriverà tra i banchi del Consiglio. Entro dicembre saranno disponibili gli altri 100 mila euro». Risorse fresche, quasi un toccasana per i corsi ma che, da sole, non basteranno per programmare con sicurezza l’attività futura e garantire i posti di lavoro. «Credo sia fondamentale uno sforzo da parte di tutti per tutelare questi corsi, non possiamo permetterci di perderli», ha aggiunto Onida.

Valeria Pinna
 


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