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Onida rilancia, i dipendenti applaudono

2 novembre 2009

Onida rilancia, i dipendenti applaudono.

Il presidente della Provincia, Pasquale Onida, rilancia l’idea di un intervento degli enti locali per il salvataggio dell’università oristanese. Mentre i dipendenti del Consorzio Uno sperano che l’iniziativa sblocchi la situazione. Onida, già nel corso di un’assemblea pubblica, aveva lanciato l’idea di un impegno finanziario degli enti locali, per u periodo di tempo limitato, finalizzato a salvare l’università in attesa di un intervento più consistente e duraturo da parte della Regione. Idea rilanciata nei giorni scorsi dalle pagine della Nuova, ma caduto nel vuoto. Onida però è intenzionato a andare avanti: «Sto determinando la somma da impegnare per l’università - dice -. Spero di riuscire a mettere in piedi una cosa molto seria, con una cifra persino superiore a quella che avevo ipotizzato in un primo momento. Conto di riuscire ad arrivare a 250-300 mila euro». Sarebbe per il Consorzio Uno e per l’università oristanese una bella boccata d’ossigeno, che farebbe ripartire una macchina che si sta fermando: «Con questo impegno economico, molto importante per noi - aggiunge il presidente della Provincia -, dovremmo riuscire a salvare l’università oristanese. Si potrebbe riaprire la biblioteca, si potrebbe aumentare il numero dei tutor, migliorare la ricerca e la didattica». Un intervento non indolore: «Certo, dovremo tagliare in altri settori, e dirò pubblicamente in quali in modo che la gente sappia dove sono stati presi i soldi per salvare l’università. Ma credo sia un atto dovuto». Si continua a dire dovrebbe essere la Regione a assumersi l’onere di salvare l’Università oristanese, anche alla luce di ciò che era stato promesso in campagna elettorale: «È vero, la competenze in materia è della Regione e dello Stato - ammette Onida -, ma se questi non intervengono che facciamo? Quando sono stato assessore regionale, avevo stanziato miliardi per la sicurezza degli edifici scolastici. Anche quella non era una competenza nostra, ma non potevo lasciare che le scuole cadessero in testa agli studenti. Anche pulire le spiagge non è compito della Provincia, eppure lo facciamo. Tutti dicono che l’università è fondamentale, ma poi in concreto non si fa nulla». Una frecciata agli altri enti locali, in primo luogo al Comune di Oristano, che non hanno seguito la proposta della Provincia: «So che qualcuno ridacchia della mia iniziativa - dice ancora Pasquale Onida -. Forse pensavano fosse un bluff, ma si accorgeranno che non è così». Il presidente della Provincia precisda però che l’intervento finanziario dovrà avere una ben precisa e vincolante destinazione: Ovviamente l’iniziativa deve essere vincolata agli obiettivi dell’università per Oristano. Gli atenei di Sassari e Cagliari non si sognino di tuffarsi su queste risorse per spartirsele e poi utilizzare per altro. I soldi sono destinati all’università oristanese». Intanto ilavoratori del Consorzio Uno, riuniti in assemblea dopo la riunione congiunta dei consigli comunale e provinciale, in una nota «esprimono apprezzamenti per l’impegno delle istituzioni locali per la difesa dei corsi universitari. La crisi che investe il sistema universitario italiano e quello sardo in particolare impone però decisioni rapide e coraggiose». Per questo motivo i lavoratori manifestano pubblicamente il riconoscimento per l’impegno del presidente della Provincia, Pasquale Onida, che ha proposto una partecipazione finanziaria diretta delle istituzioni locali per salvare i corsi e i posti di lavoro. «Riteniamo che le parole del presidente Onida siano il primo atto concreto da molti mesi a questa parte e chiediamo che la sua proposta venga discussa e valutata adeguatamente e concretamente dagli organi assembleari istituzionali del territorio».

Roberto Petretto


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