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Ancora promesse per l'Università

22 ottobre 2009

Ancora promesse per l'Università

Il tempo delle parole sta per terminare: i dipendenti dell’università oristanese non possono più cibarsi di promesse, di dichiarazioni su quanto sia prezioso il bene che è stato creato nel corso degli anni, di quanto sia prezioso il loro posto di lavoro. Occorrono soldi. E ancora non è chiaro chi li potrà (e vorrà) tirare fuori. Ieri pomeriggio, nella sala riunioni dell’Hospitalis Sancti Antoni seduta congiunta dei consigli provinciale e comunale, convocati per discutere delle nubi che si accumulano sul futuro dell’università oristanese, di impegni conccreti ne hanno presi ben pochi. L’unica proposta operativa, che però non sembra avere avuto un grande seguito, l’ha lanciata il presidente della Provincia, Pasquale Onida. Secondo Onida per un anno gli enti che sostengono il Consorzio Uno dovrebbero farsi carico delle spese necessarie al sostentamento dei corsi: «Rinunciamo a spese discrezionali», ha esortato Onida. Invece, dal dibattito, a parte la solidarietà diffusa ai lavoratori, i numerosi attestati di stima al valore e all’importanza dell’università oristanese, è scaturito un ordine del giorno unitario approvato all’unanimità dove si dà mandato a sindaco e presidente della Provincia e alle rispettive Giunte, di svolgere un ruolo di pressione nei confronti del governo regionale e di quello nazionale perchè «la razionalizzazione del sistema universitario nazionale non pregiudichi l’esistenza dei corsi di Oristano». All’incontro hanno partecipato anche diversi consiglieri regionali dell’oristanese. Oscar Cherchi e Attilio Dedoni, espressione della maggioranza, hanno ripetuto che l’impegno finanziario per il salvataggio dell’università deve essere a carcio della Regione. «Su questo non c’è alcun dubbio», ha aggiunto Cherchi. Antonio Solinas, invece, ha sottolineato come la Giunta regionale, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, che tra l’altro criticavano i progetti di chiusura annunciati dall’allora governatore Renato Soru, abbia tagliato gli stanziamenti a favore dell’università oristanese. La platea ha ascoltato tutti gli interventi: lavoratori dell’università, studenti, docenti, che attendevano impegni precisi e fatti concreti, anche per questa volta si sono dovuti accontentare di promesse. E l’attesa continua, con la spiacevole sensazione che il destino del Consorzio Uno sia già segnato.

Roberto Petretto


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