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Università. Gli studenti alla Regione: "Date fiducia al Consorzio Uno"

15 novembre 2009

La situazione dell’Università di Oristano, e, in particolare, dei lavoratori del “Consorzio Uno”, attraversa tuttora una fase di stallo. Alle promesse, almeno per il momento, non sono seguiti i fatti, col risultato che se non arriveranno le tanto auspicate risorse, l’Università oristanese rischia di chiudere presto i battenti. A parte una dichiarazione d’intenti del presidente della Provincia di Oristano, Pasquale Onida, di contribuire con 200-300 mila euro, da parte delle altre istituzioni c’è stato fino ad ora il più assoluto silenzio. Questo ufficialmente, perché, dietro le quinte, sembra invece che qualcosa alla Regione si stia muovendo. L’emendamento presentato in commissione regionale dal Pd, per far arrivare all’Università di Oristano un milione di euro da aggiungere a quanto già stanziato, dovrebbe trovare non solo il beneplacet della maggioranza di centro-destra, ma addirittura un incremento delle risorse. Questo, perlomeno, è quanto si vocifera in Regione sull’argomento, e che riferiamo per dovere di cronaca, anche se la certezza dello stanziamento delle risorse la si avrà solo quando, come si suol dire in questi casi, verrà messo nero su bianco. Solo in quel momento si vedrà se, finalmente, i consiglieri regionali dell’oristanese, al di là del colore della maglietta, saranno riusciti a fare quadrato su un argomento di così elevata importanza per il territorio. Intanto, dopo i lavoratori del Consorzio Uno, a prendere posizione sono stati, questa volta, gli studenti dei corsi universitari attivati ad Oristano, con una articolata lettera aperta, che volentieri pubblichiamo:
“L’importanza del polo universitario oristanese va ben oltre il concetto di aggregazione culturale e scientifico. La sua posizione centrale all’interno della provincia di Oristano favorisce il convergere di studenti da ogni parte della Sardegna, facendo venir meno il luogo comune per cui l’Università ad Oristano sia riservata soltanto allo studente "della porta accanto" mentre, al contrario, è di rilevante interesse per tutto il territorio regionale e nazionale, grazie ai corsi di laurea presenti. Basti pensare che la struttura ospita l’unico corso di laurea di Archeologia Subacquea a livello nazionale! Il fiore all’occhiello dell’istituzione oristanese è il concetto di vivibilità e godibilità dell’ambiente universitario, inteso come strutture, materiale didattico, laboratori, servizi, le importantissime risorse umane, vera interfaccia tra lo studente e il mondo burocratico e non. Non bisogna tralasciare il più, a nostro parere, importante concetto di serenità, contro un ambiente caotico comune a molte realtà universitarie. Il servizio offerto dal Consorzio UNO a noi studenti, è in definitiva, di una qualità eccelsa se messa in relazione con il comune servizio di una Università della grande città, come Sassari o Cagliari e proprio per la sua centralità offre la possibilità di poter frequentare i corsi altrimenti non frequentabili e di spaziare in diversi ambiti disciplinari con corsi di laurea di primissimo piano, e oggi più che mai di reale importanza perché legati alla vocazione del territorio. Il prezioso lavoro delle tutor, dei manager didattici e della segreteria universitaria che ci aiutano, con incredibile umanità in aggiunta alla competenza, nel districarci nelle varie problematiche, chiudono il cerchio di un servizio a 360 gradi. A livello prettamente economico, l’istituzione oristanese crea un indotto non indifferente, come si vedrà più avanti e, poichè la maggior parte degli studenti proviene da tutte le parti della Sardegna, si favorisce il mescolarsi di idee e si permette anche una maggior omogeneità della società sarda che trova nei giovani il suo motore di sviluppo. Per poter descrivere al meglio la positività del Consorzio appunto, abbiamo raccolto le voci di alcuni rappresentanti dei vari corsi di laurea. Per Tecnologie Viticole, Enologiche e Alimentari, nei due curricula di Viticoltura ed Enologia e Tecnologie Alimentari, parlano Andrea Brau, Lorenzo Pinna, Giorgia Pranteddu, Emanuela Flore e Selena Pirastu: "la motivazione che ci ha spinto ad iscriverci ad Oristano è l’interesse verso il corso di laurea, che al termine offre la possibilità al laureato di poter entrare a far parte nella realtà delle industrie sarde ma non solo". Tra loro alcuni sono studenti a tempo pieno, altri sono studenti lavoratori; tutti sono fuori sede e due di loro vivono ad Oristano, in affitto di abitazioni private per la mancanza di una casa dello studente, con spese mensili totali che superano di gran lunga i 350 euro. "a lezione si segue in pochi, l’apprendimento è maggiore, i docenti e gli studenti riescono ad instaurare un rapporto tra noi che rende il tutto più armonico e stimolante dal punto di vista didattico. Il servizio di Tutor e la Manager Didattica è da 110 e lode. Sempre disponibili e gentili, pronte ad aiutare gli studenti in ogni maniera. Il laboratorio informatico è sempre a disposizione per la ricerca e la stampa del materiale didattico (a spese del Consorzio), così come la biblioteca, l’aver la possibilità di un laboratorio avanzatissimo dove poter mettere in pratica gli studi effettuati". Per Economia e Gestione dei Servizi Turistici, le studentesse Federica Ibba e Giulia Bregoli, "il motivo per cui ci siamo iscritte al CDL di Oristano è l’interesse per il corso e per la presenza dell’ Università nella nostra città. Sottolineiamo l’ottimo lavoro svolto dal servizio tutorato e manageriale, l’ottimo rapporto studente-docente, quest’ultimo sempre reperibile, l’ottima possibilità di un maggior apprendimento rispetto ad una Università affollata di studenti". Una delle due studentesse vive in affitto ad Oristano, con spese che si aggirano intorno ai 250 euro mensili. Per Biotecnologie Industriali parlano Teresa Maria Bruno, Vicky De Vidi e Ylenia Ibba, "elogiamo il funzionamento del corpo docenti, dei servizi di tutorato, e di tutti i servizi messi a disposizione dal Consorzio, ma chiedono maggiori esercitazioni in laboratorio e maggiori visite guidate, non rese più possibili dai tagli economici subiti". Per il curriculum di Archeologia Subacquea, unico in tutta Italia, è bene ricordarlo, gli studenti provengono da tutta Italia. Un corso che proprio per la sua "unicità" deve essere tutelato. A riguardo, gli studenti Francesca Loi, Paolo Sechi e Giovanni Meloni: "lamentiamo la mancanza di strumentazione, di ricognizioni, di visite guidate, campagne di scavo subacqueo, corsi formativi in aggiunta, ma soprattutto di una laurea specialistica. Una volta concluse le lezioni non possiamo sempre mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti proprio per la mancanza di finanziamenti per l’acquisto dei materiali e l’organizzazione delle immersioni. Il corso vanta la collaborazione con esterni provenienti da tutta l’Europa, i migliori insegnamenti sul campo, offerto dagli ottimi docenti (uno dei quali ha addirittura fornito 10.000 libri alla biblioteca del Consorzio Uno) nonchè un servizio di tutor e manager perfetto". Quello che noi studenti chiediamo alle Istituzioni del territorio ed in primo luogo alla Regione Autonoma della Sardegna, è la continuità nel dare fiducia al Consorzio UNO, poiché perseveri nel suo progetto di portare il polo universitario Oristanese a livelli sempre più alti e perché possa dare lustro alla città di Oristano, dimostrando così che anche la Sardegna può ritagliarsi il ruolo da protagonista in ambito di ricerca e cultura. Questa fiducia si traduce nell’erogare le adeguate risorse finanziare, atte non solo alla continuità ma anche al potenziamento delle strutture e dei laboratori, per contribuire ai tirocini, alle visite aziendali, ai viaggi studio e all’attuazione di nuovi progetti. Far morire l’Università ad Oristano sarebbe come togliere linfa vitale a una pianta nel pieno della sua crescita e vigore, bloccando le ambizioni non solo degli studenti ma anche di chi ha dato tanto per creare dal nulla una grande risorsa per il territorio tutto.Noi studenti abbiamo il diritto di formarci culturalmente prima e professionalmente poi, ma per farlo abbiamo bisogno del Consorzio UNO, e quest’ultimo ha bisogno dei fondi per poterci garantire il massimo di quanto concessogli, per continuare ad offrirci questo splendido servizio invidiatoci da tutti!!!!".


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