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L'Università di Oristano presa "a calci in bocca" dalla Regione

12 dicembre 2009

La vicenda relativa all’Università di Oristano si arricchisce di una nuova puntata. Una puntata amara, che è l'ennesima conferma di come l'attuale maggioranza di centro-destra alla Regione sia abituata (in campagna elettorale, e non solo) a promettere, a riempirsi la bocca di fumo, per poi non mantenere alcunchè. A sostenerlo con noi sono, questa volta, i lavoratori del “Consorzio Uno”, dai quali abbiano ricevuto una nota stampa, che volentieri pubblichiamo:

“E' ufficiale: la tanto attesa delibera regionale, relativa alla suddivisione del Fondo Unico per le sedi universitarie decentrate sarde, è stata pubblicata, ma non contiene ciò che (in campagna elettorale ed anche successivamente) ci era stato promesso o, quanto meno, ciò che i nostri interlocutori ci avevano autorizzato a sperare. No! Dopo aver trascorso gli ultimi nove mesi a spiegare all’opinione pubblica, e a tutte le parti politiche interessate (o presunte tali), e alle stesse Università, in uno spirito di condivisione e sensibilizzazione, i gravi problemi che il taglio alle risorse operato nel 2008 dalla giunta Soru ha prodotto alla nostra sede decentrat,a in termini di qualità di servizi, di posti di lavoro e di prospettive di miglioramento; dopo aver ricevuto dall’assessore regionale Bayre grandi elogi, conditi con parole di conforto di circostanza, proprio come si fa ad una veglia funebre; dopo aver assistito alle appassionate dichiarazioni dell’on. Oscar Cherchi, a proposito di una fantomatica integrazione di 500 mila euro al contributo messo a disposizione della sede oristanese, il quale riteneva, non solo non necessario un impegno da parte di Comune e Provincia, poiché la Regione Sardegna si sarebbe fatta carico di tutto per non far chiudere i corsi di Oristano, ma anzi riteneva non pensabile e non accettabile il vecchio stanziamento, dicendosi convinto di avviare una grande battaglia per trovare nuove risorse e potenziare la sede di Oristano. …E che dire del Comune di Oristano, che fa parte del Consorzio Uno? Dichiarazioni di solidarietà e impegno per salvare l’Università, anzi con lungimiranti voli pindarici per potenziarla, salvo poi non stanziare un solo euro! E salvo, ancora, constatare lo stanziamento di 293.000,00 euro per coprire i continui debiti di un aeroporto che non c’è…, invece di salvare l'Università che funziona,e senza debiti (... santa ingenuità! ma come si fa a credere ancora alle fandonie di Nonna Abelarda Nonnis? ndr). Dopo le continue rassicurazioni dell'On. Attilio Dedoni, a più riprese, di garantire la piena disponibilità come Commissione Cultura in Regione, e di affermare l’esistenza di fondi sufficienti per la sede di Oristano. L’unica voce fuori dal coro, ritenuta persino una provocazione, è stata la Provincia, dove il Presidente Onida si è fatto carico, con uno stanziamento di 300.000,00 euro, per affrontare la situazione di emergenza. Per il resto delle parti, dunque, che cosa abbiamo ottenuto???? Ecco la delibera con la quale la Regione Sardegna ha interpretato gli sforzi dei nostri rappresentanti territoriali sulla sede di Oristano: www.regione.sardegna.it (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_73_20091210132440.pdf) nella quale si dichiara che le risorse economiche destinate alla sede universitaria decentrata di Oristano sono esattamente le stesse fornite nel 2008 dalla giunta Soru, non un centesimo di più ma, motivo di grande soddisfazione per l’assessore Bayre, con la bellezza di 8 giorni di anticipo rispetto a quanto accaduto nel 2008. Ma ciò che è più grave, nella circostanza, sono le motivazioni indicate nella delibera: si è infatti deciso di dare un maggiore contributo alla sede di Olbia come “premio” per il maggior numero di iscritti per l’anno accademico 2009-2010, dimenticandosi completamente che i corsi di Oristano sono a numero chiuso (e quindi non possono incrementare il proprio numero di nuovi iscritti) e che, rispetto all'anno scorso, gli iscritti di Olbia sono diminuiti, e non aumentati. E le altre sedi? Nuoro che ha perso un gran numero di corsi e, di conseguenza, di immatricolazioni, è stato confermato il medesimo finanziamento del 2008; Iglesias, per il Corso di Laurea di Scienze dei Materiali, che non esiste più, quando tutti sanno che è stato trasferito alla cittadella universitaria di Monserrato, e questo dettaglio non può essere sfuggito agli efficientissimi uffici regionali! Le domande che è lecito porsi, a questo punto, sono molteplici: 1) Con quale criterio è stato valutato l’incremento di iscritti presso la sede di Olbia meritevole di un tale “premio”? Che cosa è stato valutato per Nuoro e Iglesias?? E per Oristano??? 2) Che fine hanno fatto, quindi, i parametri di valutazione della qualità di un corso di laurea? Una volta si diceva che la validità di una sede universitaria si valutava in base al numero dei laureati, al numero degli occupati dopo la laurea, alle strutture ed ai servizi didattici messi a disposizione degli studenti; perché tutto questo non conta più nulla? 3) Come mai Oristano rimane sempre fuori dagli interessi di tutti? 4) Come mai ci si ricorda del nostro territorio solo durante una campagna elettorale, o solo quando si tratta di impiantarvi centrali eoliche e nucleari? Dopo 14 anni di lavoro spesi, insieme a chi ci ha creduto fin dal primo giorno, a costruire una realtà sempre più al passo coi tempi e capace di ottenere i consensi che abbiamo ottenuto a livello anche internazionale, non troviamo una risposta sensata a tutte queste domande e non ci resta che l'amarezza, lo sconcerto di chi avrebbe potuto e non ha fatto". (I lavoratori del “Consorzio Uno”). Ogni commento ulteriore ci sembra superfluo, anche se un fatto è certo: quest'anno alla coalizione di centro-destra che governa, purtroppo per i sardi, la Regione, il "Pinocchio d'oro" spetta di diritto.


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