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Tharros Felix, tracce di storia

Tharros Felix, tracce di storia

10 marzo 2011

Esce per la Carocci Editore il quarto numero della collana Tharros Felix realizzata dal Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari in collaborazione con il Consorzio UNO nell’ambito del curriculum in Archeologia Subacquea, recentemente evoluto in percorso di Alta Formazione con l’omonima Scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea e dei Paesaggi costieri.

I principali curatori sono Attilio Mastino, rettore dell'università sassarese e professore ordinario di Storia Romana, Pier Giorgio Spanu, docente di archeologia cristiana e medievale, Alessandro Usai, direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Cagliari e Sassari, e Raimondo Zucca, titolare della cattedra di storia e archeologia del Mediterraneo Antico nonché direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri presso la sede di Oristano.

Il volume rappresenta un esempio di cooperazione interistituzionale fra la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e l’Università di Sassari, già sperimentata nelle ricerche subacquee del Korakodes Portus, del Neapolitanus Portus, del Tharrensis Portus. Spicca fra le ricerche pubblicate quella sul recentissimo scavo de Sa Osa, a Cabras, coordinato dall’archeologo Alessandro Usai. Lo scavo, concentrato sulle foci del Tirso, offre uno spaccato di vita prenuragica e nuragica, rivelando particolari sulle modalità di organizzazione sociale e di adattamento alle problematiche condizioni ambientali dovute alle frequenti esondazioni del Tirso; si trattava probabilmente di organismi sociali poco specializzati, dediti ad attività primarie e dunque più adattabili al cambiamento che non le comunità gerarchizzate, caratterizzate da un sistema di suddivisione di ruoli e status materiali. Tuttavia, osserva la ricerca, non manca una sorprendente organizzazione degli spazi in funzione di colture anche specializzate, quale la viticoltura. Proprio in merito a questi particolari Sa Osa restituisce dati preziosissimi per la loro completezza e rarità in tutto il panorama del Mediterraneo Occidentale.

Il volume si sofferma poi sull’ora occidua Sardiniae, la costa di ponente dell’isola, con i contributi sulla portualità antica e medioevale tharrense, a cura di Pier Giorgio Spanu e Raimondo Zucca, sul deposito costiero nuragico di Su Pallosu, sulle testimonianze archeologiche nei pressi del nuraghe di S’Uraki, a S.Vero Milis, e su un suggestivo mito greco - quello dei Tespiadi al seguito dell’eroe Iolao - forse radicato nel Sinis di Monte Prama.
La terza parte del volume infine, offre un’interessante lettura del legame fra i Nuragici, i Fenici e l’acqua. L’acqua come ponte d’incontro fra le due culture mediterranee, elemento ignoto popolato dai miti dei grandi mostri marini dell’antichità. L’acqua elemento sacrale ed unificante nelle tradizioni culturali e religiose delle comunità nuragiche e puniche, use a radunarsi attorno agli antichi santuari come l’antico pozzo di S Salvatore a Gonnosnò, laddove si ripropone l’enigma di un possibile sincretismo religioso nel contatto fra culture locali e semitiche.

Questi in sintesi i contenuti del quarto volume della Collana Tharros Felix, felice risultato della collaborazione interistituzionale fra affermati studiosi e ricercatori esordienti dell’Università e delle Soprintendenze Archeologiche. Una raccolta di indubbia importanza scientifica, di respiro mediterraneo, che intende ribadire l’ambizione di un rilancio di competitività e di prestigio della tradizione di studi dell’Università sassarese, giunta in prossimità del suo 450esimo anniversario. La scelta di un radicamento nella sede gemmata di Oristano dell’alta formazione e della ricerca nel campo dell’Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri, lungi dal rappresentare una soluzione municipalistica, ribadisce una strategia di crescita attraverso sinergie interuniversitarie e internazionali.


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