UNO L'Università a Oristano

Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Menu principale

L'Università a Oristano

UNOrienta

Servizi

Servizi OnLine

Ricerca e Territorio

Multimedia

Notizie e Rassegna stampa

Bacheca avvisi

Contatti

Trasparenza


Home > Notizie e Rassegna stampa > 2010 > Sardegna-Cina: un connubio che passa per il vino
Stampa il contenuto

Sardegna-Cina: un connubio che passa per il vino

5 ottobre 2010

In Cina vivono quasi un miliardo e mezzo di persone: cosa succederebbe se ciascuna di esse consumasse un bicchiere di vino sardo al giorno? Deve essersi fatta questa domanda Yan Wang, stilista cinese che un anno e mezzo fa ha fondato l'Associazione Sardegna Cina.

Oggi è venuto il momento di dare una risposta a quell'interrogativo e di presentare l'accordo di collaborazione stipulato tra l'associazione e la Facoltà di Agraria dell'Università di Sassari. Ed è quello che hanno fatto il preside Pietro Luciano e la vulcanica Yan Wang, che tre anni fa si è innamorata della Sardegna (e di un sardo) ed è diventata cittadina algherese. Insegnante di moda, Yan non si era mai occupata di enologia, ma ha capito che potrebbe essere un altro grimaldello per far penetrare i prodotti sardi nell'immenso mercato cinese, dopo la promozione del sughero naturale di Calangianus

“Sono venuta da lontano per andare ancora più lontano- ha detto Wan, che esibisce un bel corallo rosso al collo e non fa mistero della propria passione per Alghero- vedo un futuro sicuro tra la Cina e l'Italia, in particolare la Sardegna. Qui mi sono innamorata e ho deciso di vivere con voi sardi. La Cina è un mercato gigantesco, sembra facile entrare, ma invece è difficilissimo. Però adesso il vino è di moda".

Uno status symbol per il quale i cinesi benestanti sono disposti a spendere moltissimo. I primi risultati li sta ottenendo la cantina Piero Mancini, che dopo un anno e mezzo di lavoro riuscirà presto a concludere un affare da 80mila bottiglie in un anno, con la Beijing YiLianHe International Wines. Per essere ammesso ai salotti buoni del Festival del vino di Pechino, Mancini ha avuto bisogno dell'Associazione Sardegna Cina.

Si tratta di elaborare una strategia che potrebbe consentire alla Sardegna di ripetere l'exploit francese. I vini d'oltralpe, infatti, sono già molto conosciuti nel grande Paese asiatico, mentre quelli sardi ed italiani ancora sono costretti ad inseguire. Ma potrebbe essere il momento buono, visto che il 2010 è l'anno internazionale cinese in Italia. Fondamentale in quest'ottica il contributo della Facoltà di Agraria per innescare una serie di scambi culturali tra gli studenti, ed ospitare nell'ateneo turritano giovani cinesi che frequenteranno il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia.

Proprio quello che ha detto un imprenditore edile cinese intervenuto alla conferenza stampa di stamattina: ha deciso di investire anche sul vino, e dopo aver puntato sui prodotti francesi, intende portare nel proprio Paese non solo il vino sardo, ma anche il formaggio, il pane e tutto l'agroalimentare isolano che, a suo parere, potrebbe avere molto successo in Cina, a patto di perseverare e scegliere il target giusto di clienti.

All'incontro sono intervenuti anche il professor Giovanni Antonio Farris, Paolo Puddinu, delegato del Rettore per lo sviluppo dell'Ateneo verso Oriente, e il segretario dell'Associazione Sardegna Cina Antonio Brichetto.

Fonte: sardiniainnovation.it del 4 Ottobre 2010


CONSORZIO UNO Chiostro del Carmine, via Carmine - Oristano, Codice fiscale: 90021620951 - Partita IVA: 01128230958 - Iscritto al Registro Imprese di Oristano, n. 90021620951 - REA: OR - 113742
Centralino: tel. 0783 778005 - Segreteria studenti: tel. 0783 779086, Email segreteria@consorziouno.it - Privacy policy - Credits - webmail webmail