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Economia: turismo, la Regione allunga l’estate

Regione Sardegna

27 maggio 2010

Allungare la stagione turistica per fare del turismo il volano dell’economia sarda per i prossimi anni. La Regione crede nell’allungamento della stagione e per questo mette in campo 18 milioni di euro per il progetto “Lunga estate”. E intanto si lavora a una nuova legge per riclassificare tutte le strutture del settore.

ASSUNZIONI. Due gli interventi previsti dal piano presentato ieri dal presidente della Giunta Ugo Cappellacci, insieme agli assessori al Turismo e al Lavoro, Sebastiano Sannitu e Franco Manca. In particolare sono previsti contributi per le aziende che assumono lavoratori stagionali nei “mesi spalla”, ovvero da aprile a novembre. L’incentivo mira ad abbattere il costo del lavoro e sarà garantito per ogni assunzione full-time effettuata da un’azienda. Se cioè un lavoratore sarà impiegato nei mesi estivi, compreso settembre, l’impresa riceverà 600 euro, mentre sono previsti ulteriori 700 e 800 euro se il contratto arriverà rispettivamente a ottobre e novembre. Un contributo è previsto anche per chi ha già assunto i lavoratori a partire dallo scorso aprile e da maggio, sempre che il contratto arrivi a settembre (in questi casi si avrà un contributo rispettivamente fino a 1.800 e 1.200 euro). «Per tutelare le realtà più piccole abbiamo posto dei limiti», ha spiegato Manca. «Le aziende possono fare massimo 200 assunzioni per un totale di 300 mila euro di contributo». Lo strumento, come sottolinea anche Sannitu «nasce come sperimentale, ma speriamo di poterlo rendere strutturale».

FORMAZIONE. Dei 18 milioni messi a disposizione (a valere sul fondo sociale europeo), 7 saranno dedicati alla formazione: il bando sarà pubblicato la settimana prossima. Le imprese potranno cioè presentare progetti di formazione e qualificazione per i lavoratori stagionali da svolgere all’interno dell’azienda o in agenzie esterne accreditate, e anche in altri paesi Ue. La Regione contribuirà alle spese con un importo che va dal 60 all’80% del totale a seconda della grandezza dell’azienda (la percentuale maggiore è per quelle più piccole). Il limite è sempre di 200 lavoratori e i corsi devono svolgersi entro il 15 dicembre. Destinatari anche in questo caso saranno tutte le attività comprese o collegate al settore turistico (classificate con i codici camerali). Il piano dovrebbe coinvolgere 5 mila lavoratori.

STAGIONE. «Questo progetto è un tassello importante di un mosaico che la Giunta sta costruendo affinché l’industria turistica esprima tutto il potenziale ancora inespresso», ha sottolineato il presidente Cappellacci. Mosaico composto anche dal progetto sul turismo attivo con cui le aziende del settore associano attività sportive al soggiorno, attività che preferibilmente si svolgono non nei mesi di punta. Dal settore arriva infatti il 9% del Pil regionale, una quota giudicata ancora piccola e che potrebbe crescere se la stagione venisse allungata. Con il golf (su cui è in via di approvazione un piano regionale per 20 nuovi campi in 5 anni), il cicloturismo e le ippovie si cerca quindi di richiamare i turisti del nord Europa nei periodi meno affollati. Il bacino di appassionati di cicloturismo è di circa 40 mila persone in tutto il Vecchio Continente. Ed è già in fase di organizzazione l’edizione 2011 della Borsa del turismo attivo.

RIFORMA. Ma per crescere servono regole certe. Per questo è in via di promulgazione una legge quadro che riclassificherà tutte le strutture turistiche. «Le leggi del settore sono tante e soprattutto datate, serve quindi un contenitore per assicurare e migliorare la qualità dell’offerta sarda », ha annunciato Sannitu. Il provvedimento, su cui ancora deve arrivare l’ok definitivo, prevederà cioè tutti i requisiti a cui ogni struttura dovrà attenersi per poter operare sul mercato. Una legge quadro a cui seguiranno le delibere di attuazione che nel dettaglio indicheranno requisiti e procedure. L’obiettivo è quello di stringere le maglie e far emergere il nero che opera nel settore turistico.

Dalle case per le vacanze al turismo rurale sino ai campeggi e agli alberghi: tutto sarà regolamentato. «Pensiamo che i turisti ufficiali siano 13 milioni, ma le stime parlano di 25», ha aggiunto l’assessore al Turismo. «Con la legge si mira a fare emergere il sommerso». I requisiti richiesti assicureranno un livello minimo di servizi. Una rete di controllo eviterà eventuali trasgressioni, ma a tutela dei turisti-consumatori sarà istituito anche un numero verde a cui poter fare le segnalazioni. «Così chi riceve un conto da 600 euro o un servizio scadente potrà denunciarlo. Una rete che permetterà alle strutture e quindi al sistema Sardegna di innalzare gli standard di qualità». (a.b.)

Fonte: Unione Sarda del 27 Maggio 2010


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