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Home > Notizie e Rassegna stampa > 2010 > Archeologia, un tesoro sommerso nelle acque di Trinità d'Agultu
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Archeologia, un tesoro sommerso nelle acque di Trinità d'Agultu

Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - curriculum Classico - percorso in Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri

25 giugno 2010

Due nuovi giacimenti archeologici, sommersi nei fondali marini della costa nord-orientale della Sardegna, ricchi di reperti quali anfore romane ma anche di resti di navi, sono stati individuati dai carabinieri e dagli archeologi sardi.

Dopo alcune segnalazioni di appassionati di immersioni i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Sassari, con l'ausilio del Nucleo carabinieri subacquei di Cagliari e della Sezione investigazioni Scientifiche di Sassari, nonchè degli archeologi della Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, a bordo della Motovedetta d'altura della Stazione carabinieri de La Maddalena hanno individuato i due nuovi giacimenti archeologici.

Il primo, censito al largo della località Costa Paradiso, Trinità d'Agultu e Vignola, è caratterizzato dalla presenza di alcuni dolia di epoca romana, risalenti al I sec. d.C., sparsi su un fondale ad oltre 50 metri di profondità. Il secondo, quello più importante dal punto di vista scientifico, rinvenuto nel cuore del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, nei pressi di Cala Corsara dell'isola di Spargi (in un sito non molto distante dal celebre relitto della nave romana di Spargi rinvenuta nel 1939), è riconducibile al relitto di una nave oneraria di epoca romana, risalente ad un periodo compreso tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C.

Sono stati recuperati anche alcuni reperti dell'imbarcazione (cinque chiodi in bronzo, numerosi frammenti lignei e diverse lamine plumbee, tutti riconducibili alla struttura ed alla carena della nave) che serviranno agli archeologi marini della Soprintendenza sassarese per lo studio della scoperta e per organizzare una eventuale campagna di recupero.

Fonte: unione sarda del 25 Giugno 2010


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