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L’epigrafe di Marcus Arrecinus Helius. Esegesi di un reperto: i plurali di una singolare iscrizione

20 aprile 2010

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Il Civico Museo Archeologico Sa Domu Nosta di Senorbì con la collaborazione della Cooperativa Sa Domu Nosta, e della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano (Donatella Salvi) e del Comune di Senobì ha organizzato nell’ambito della XII Settimana della Cultura un convegno intitolato “L’epigrafe di Marcus Arrecinus Helius. Esegesi di un reperto: i plurali di una singolare iscrizione” che si svolgerà venerdì 23 aprile 2010 dalle ore 9.30 presso Casa Lonis di Senorbì.

L'importante manifestazione culturale vede tra i relatori il Coordinatore del Curriculum di Archeologia subacquea Prof. Raimondo Zucca, docente di Epigrafia latina e di Storia e archeologia del Mediterraneo antico, e il Prof. Paolo Bernardini, docente per il Corso di Archeologia fenicio-punica e di Archeologia del Vicino Oriente antico. Il Direttore Curatore del Civico Museo Sa Domu Nosta Dott.ssa Emanuela Solinas, organizzatrice dell'evento, ha già prestato la sua preziosa collaborazione per gli studi e le ricerche relativi alle attività di scavo del Curriculum in Archeologia subacquea a partire dall'anno accademico 2005 sino ad oggi.

 


La manifestazione è dedicata ad un eccezionale documento epigrafico risalente alla prima età imperiale romana rinvenuto casualmente nelle campagne di Senorbì, località Bau Tellas, non lontano dall’area archeologica punico-romana di Monte Luna.
L’epigrafe è incisa in bellissimi caratteri capitali su una lastra di marmo bianco rettangolare (dimensioni cm 85,5 x 51,5 x 6,8 di spessore) che presenta due fori funzionali al fissaggio a muro per mezzo di perni in ferro di cui si è conservata traccia. Ricomposta parzialmente da due frammenti, con lacune all’angolo superiore sinistro e mancante del settore inferiore sinistro, risulta impaginata su cinque linee, ognuna perfettamente centrata rispetto all’altra. Il testo è il seguente: Liberi Patris iussu /M(arcus) Arrecinus Helius / praefectus civitat(is) /[..]le[.]tinae pecunia / [---] restituit.

Se ne deduce che Marco Arrecino Elio, comandante di una guarnigione militare di stanza presso il centro romano di Valentia (a breve distanza dall’attuale paese di Nuragus), curò il restauro di un luogo di culto, presumibilmente un tempio di cui oggi non rimane traccia, assecondando l’ordine impartitogli dal dio Libero Padre. Si tratta di una divinità attestata per la prima volta in Sardegna, secondo alcuni studiosi risalente allo stadio più antico della religione romana, manifestazione della fecondità e dell’abbondanza creativa vegetale, animale ed umana, il cui carattere primitivo si sarebbe alterato sotto l’influsso della mitologia greca. In epoca imperiale era sostanzialmente identificato con Bacco-Dioniso.
Quanto al dedicante dell’iscizione, Marco Arrecino Elio, si tratta di un personaggio altrimenti ignoto ma con ogni evidenza legato alla celebre gens degli Arrecini, originaria di Pisaurum (l’attuale Pesaro) e strettamente legata alle famiglie imperiali dei Giulii e dei Flavi. Un Marco Arrecino Clemente ricoprì la carica di prefetto del pretorio sotto Caligala e prese parte alla congiura conclusasi con la morte dell’imperatore nel 41 d.C.
L’omonimo figlio di questi fu un ricco e potente senatore, console per due volte, amico dell’imperatore Domiziano che tuttavia lo mandò a morte, per motivi sconosciuti, attorno al 90 d.C. Sulla base di una suggestiva ipotesi sarebbe scampato alla condanna per essere eletto papa col nome di Clemente I.

La giornata di studi, di cui di seguito il programma, ha l’obiettivo di mettere a confronto archeologi con differenti formazioni e interessi per raccontare i molti modi in cui un manufatto (nello specifico una lastra incisa/epigrafe) e una fonte (in questo caso l’iscrizione di Marcus Arrecinus Helius) possono essere condivisi e analizzati.

GIORNATA DI STUDI:
L'epigrafe di Marcus Arrecinus Helius. Esegesi di un reperto: i plurali di una singolare iscrizione
Centro Culturale Polivalente Casa Lonis
Piazza municipio
09040 Senorbì - CA

9.30   Adalberto Sanna, Sindaco di Senorbì
10.00 Marco Minoja, Soprintendente archeologo per le province di Cagliari e Oristano
10.30 Paolo Bernardini “Segni potenti: la scrittura nella Sardegna protostorica”
11.00 Piero Bartoloni "Shadrafa, il dio mediatore"
11.30 Antonio Forci “L’epigrafe di Bau Tellas: un nuovo esponente della gens Arrecina in Trexenta”
12.00 Piergiorgio Floris "Considerazioni su Valentia, centro della Sardegna romana"
12.30 Dibattito

13.00- 15.00 pausa pranzo

15.00 Raimondo Zucca “Praefectus Civitatis Valentinae”
15.30 Antonio Maria Corda “Cartografia ed epigrafia della Sardegna romana”
16.00 Danila Artizzu “Culti e territorio attraverso le testimonianze epigrafiche e materiali”
16.30 Roberto Sirigu “La scrittura come orizzonte culturale”
17.00 Discussione

Civico Museo Archeologico Sa Domu Nosta
piazza municipio / via Scaledda 1
09040 Senorbì

A seguire (ore 17.30) verrà inaugurata presso il Museo Civico Archeologico Sa Domu Nosta la mostra VERBA LATINA. L’epigrafe di Bau Tellas.

Pubblicato da Team Archeologia Subaquea e Redazione Web Consorzio UNO


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