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Un progetto per valorizzare i siti archeologici romani

5 luglio 2010

South east archeritage è il nome di un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Ciudad - Cooperation In Urban Development And Dialogue - che ha l’obiettivo di promuovere il turismo sostenibile e le strategie di pianificazione territoriale attraverso la valorizzazione dei siti archeologici dell’Impero Romano.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina dai principali protagonisti, tra cui figurano il Crenos, Centro Ricerche Economiche Nord-Sud, e il Dipartimento di Scienze Archeologiche, Storiche e Artistiche dell’Università di Cagliari.

L’ente capofila è la Provincia di Cagliari e l’intervento sarà realizzato grazie ad uno stanziamento di oltre 617 mila euro, di cui 493 mila finanziati dall’Unione Europea. Tra le attività previste figurano la ricerca e l’analisi del patrimonio archeologico e culturale, l’individuazione degli elementi da valorizzare a fini turistici, l’organizzazione di workshop e meeting nazionali e internazionali per il rafforzamento dei rapporti tra gli enti istituzionali coinvolti e seminari informativi e formativi rivolti alle pubbliche amministrazioni e agli operatori turistici sui temi archeologici e culturali.

Il programma Ciudad
Il programma CIUDAD, finanziato dal European Neighourhood Partnership Instrument (ENPI), mira ad aiutare i governi locali nella regione ENPI a migliorare la loro capacità di pianificazione per uno sviluppo urbano sostenibile, integrato e di lungo periodo, nel rispetto dei principi di buon governo. Il programma promuove la comprensione reciproca, lo scambio di esperienze e la cooperazione tra gli attori locali dell’UE e dei paesi partner della regione ENPI, nella realizzazione di progetti comuni. “Si tratta di un programma – spiega il prof. Stefano Usai, direttore del Crenos – che aveva una disponibilità di 11 milioni di euro. Al suo interno, il nostro centro è coinvolto in due progetti (l’altro è Tour Med Eau) che portano in provincia di Cagliari una somma che si aggira intorno al milione di euro”.

Il progetto
In questo scenario, South east archeritage intende contribuire allo sviluppo economico sostenibile delle aree urbane dell’Unione Europea e dei paesi Enpi Sud ed Est, attraverso la creazione di relazioni stabili tra le Pubbliche Amministrazioni e gli operatori del settore del turismo sostenibile, di tipo culturale e archeologico. “Tematiche da sempre al centro dei nostri interessi scientifici – continua il prof. Usai (nella foto a sinistra)– Ancora una volta, l’Università si impegna per tradurre i propri studi in esperienze concrete, con evidenti vantaggi per il territorio. E’ quello che accadrà anche ad un piccolo centro come Ortacesus, che attraverso la valorizzazione dei propri siti sarà proiettato in una rete più grande di opportunità”.

I territori coinvolti dal progetto (la Provincia di Cagliari, la Contea di Hunedoara in Romania; Cape Bon e Nabeul in Tunisia, la regione di Krasnodar e il distretto Temryuk nella Federazione Russa), caratterizzati da un elevato potenziale di crescita interna, legato in parte alla loro posizione strategica, sono accomunati da un simile patrimonio storico-culturale determinato dalla presenza dell’Impero Romano nei territori.

Il progetto mira a costruire una rete tra questi “simili” territori al fine di individuare comuni politiche e strategie di promozione turistica in modo tale da contribuire allo sviluppo socio-economico delle aree rurali e urbane coinvolte. L’idea di fondo del progetto consiste nel recupero di processi produttivi, metodi e materiali utilizzati dagli antichi Romani e nella loro trasformazione in prodotti facenti parte dell’offerta turistica locale. Per ogni territorio coinvolto saranno identificate produzioni specifiche e verrà delineato una sorta di “itinerario” delle produzioni Romane.

In Sardegna il progetto coinvolgerà il territorio della Trexenta e in particolare il Comune di Ortacesus, che presenta diverse testimonianze del passaggio degli antichi romani (nella foto in alto, la necropoli) soprattutto in relazione alle colture cerealicole. L’iniziativa sarà presentata ufficialmente a Cagliari l’8 e il 9 luglio a Palazzo Viceregio, durante un incontro con i rappresentanti delle comunità coinvolte.

Fonte: redazione web unica.it


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