UNO L'Università a Oristano

Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Menu principale

L'Università a Oristano

UNOrienta

Servizi

Servizi OnLine

Ricerca e Territorio

Multimedia

Notizie e Rassegna stampa

Bacheca avvisi

Contatti

Trasparenza


Home > Notizie e Rassegna stampa > 2010 > Il liquore di mirto un volano dell’economia Parte il progetto «Pyrgi»
Stampa il contenuto

Il liquore di mirto un volano dell’economia Parte il progetto «Pyrgi»

Il liquore di mirto un volano dell’economia Parte il progetto «Pyrgi»

2 novembre 2010

Anche alcuni ricercatori sardi nell’équipe che studierà le strategie per la coltivazione su scala industriale. Gli esperti: «C’è il tanto per alimentare una vera filiera e far nascere nuove figure professionali»

SASSARI. Quattro milioni di litri di mirto l’anno non sono cosa di poco conto, c’è il tanto per valutare se non sia il caso di coltivarlo senza aspettare i favori della natura. Il progetto si chiama «Pyrgi» e mette insieme i ricercatori della Corsica e di tre regioni italiane: Liguria, Toscana e Sardegna. I dettagli sono stati illustrati nella facoltà di Agraria da Maurizio Mulas e Michele Gutierrez componenti del Dipartimento di economia e sistemi arborei, incaricato di sviluppare il progetto in Sardegna che fa parte di un programma comunitario (Italia-Francia 2007-1013).

Un’iniziativa pensata per favorire la nascita di nuova impresa valorizzando produzioni agricole di nicchia per gestirle con sistemi industriali. Al programma lavoreranno specialisti sardi, liguri, toscani e francesi, forti di un finanziamento di 1 milione e 300mila euro, con il compito di studiare, per tre anni, strategie mirate alla coltivazione, su scala industriale, di piante aromatiche e arbusti tipici dell’Alto Mediterraneo. Gli impieghi sono innumerevoli, basta pensare alla gastronomia e al grande successo riscosso dalle produzioni di nicchia, nei giorni scorsi, in occasione del Salone del gusto di Torino. La Sardegna si inserisce in questo progetto con la produzione del celebre liquore di mirto, distillato ottenuto dalla spremitura delle bacche. Finora quella di impiantare vere e proprie coltivazioni di mirto era solo un’ipotesi formulata durante chiacchierate più o meno impegnate. Con questo progetto potrebbe diventare una realtà importante capace di sostenere un business piuttosto vantaggioso. «C’è il tanto per alimentare una vera filiera - spiega Maurizio Mulas - e far nascere nuove figure professionali di coltivatori, raccoglitori e trasformatori, ma anche controllori della qualità e ricercatori».

Il mirto potrebbe essere impiegato anche in erboristeria per la confezione di preparati antiossidanti. Agrumi, basilico e piante aromatiche, come il timo e la salvia, rappresentano il punto di partenza del progetto che recepisce un trend mondiale. Non è tutto. Un carattere ricorrente delle produzioni di nicchia, infatti, è il rapporto stretto col territorio, elemento che può diventare fattore di traino per produzioni medio-grandi. «L’intento - dice infatti Michele Gutierrez - è quello di cementare il legame prodotto-territorio creando le condizioni di quella unicità, merce preziosa che può anche essere venduta a caro prezzo». Il percorso non è semplice, ma alla lunga può rivelarsi strategico per contribuire alla soluzione di problemi strutturali di cui l’isola soffre da tempo. Il progetto è stato battezzato «Pyrgi», nome antico della città di Pergamo, nota per i traffici commerciali e gli scambi con le genti del Mediterraneo.
Il prossimo appuntamento è fissato tra un anno, nella facoltà di Agraria, quando, in occasione del secondo incontro, saranno presentati i primi risultati.

Fonte: Nuova Sardegna del 30 Ottobre 2010


CONSORZIO UNO Chiostro del Carmine, via Carmine - Oristano, Codice fiscale: 90021620951 - Partita IVA: 01128230958 - Iscritto al Registro Imprese di Oristano, n. 90021620951 - REA: OR - 113742
Centralino: tel. 0783 778005 - Segreteria studenti: tel. 0783 779086, Email segreteria@consorziouno.it - Privacy policy - Credits - webmail webmail