UNO L'Università a Oristano

Consorzio UNO - L'Università a Oristano

Menu principale

L'Università a Oristano

UNOrienta

Servizi

Servizi OnLine

Ricerca e Territorio

Multimedia

Notizie e Rassegna stampa

Bacheca avvisi

Contatti

Trasparenza


Home > Notizie e Rassegna stampa > 2010 > Le malattie del legno della vite di origine fungina, manuale illustrato
Stampa il contenuto

Le malattie del legno della vite di origine fungina, manuale illustrato

30 settembre 2010

L'opera intende fare il punto sulle più recenti conoscenze della patologia e suggerisce ai viticoltori i comportamenti più idonei per prevenirne la diffusione, nella speranza che la ricerca possa nel frattempo identificare una cura reale ed efficace.

Esistono malattie e parassiti delle colture agrarie, e nel caso specifico della vite, che generano un allarme immediato tra gli operatori agricoli: esse sono ben conosciute sotto il profilo biologico e fitoiatrico, nei loro riguardi l’attenzione è sempre elevata, contro di esse vengono adottate costanti ed efficaci contromisure sul piano della prevenzione e della difesa attiva.

Nel contenimento di questi parassiti l’assistenza tecnica, quando competente e tempestiva, sortisce generalmente risultati soddisfacenti. Esistono però altre fitopatie che potremmo definire più“subdole”, che si diffondono nei vigneti in maniera quasi silente e di cui la scienza della patologia vegetale non sempre ha chiarito eziologia, modalità di trasmissione, strumenti di difesa.

Il mal dell’esca è uno di questi “mali” che quasi tutti i viticoltori conoscono, almeno nella sua manifestazione più eclatante: la sporadica moria di qualche pianta nell’ambito del vigneto. Questa malattia viene quasi sempre annoverata fra quelle “minori” della vite. Niente di più sbagliato. La sua diffusione a livello mondiale, l’eziologia complessa (finora sono stati individuati almeno tre funghi responsabili di questa fitopatia, praticamente ubiquitari), la capacità dei patogeni di penetrare nei tessuti legnosi anche attraverso ferite di modesta entità, insieme ad altri fattori hanno attirato, negli ultimi anni, l’attenzione dei tecnici viticoli su questa alterazione.

Un altro fattore che ci deve spingere a non sottovalutare il problema consiste nella particolare predilezione di questi patogeni nei riguardi dei vigneti che hanno subìto opere di riconversione nella forma di allevamento, reinnesti e in generale drastiche potature che notoriamente aumentano molto la suscettibilità della pianta. In Sardegna, grazie anche agli interventi di riconversione incoraggiati dalla politica comunitaria e regionale, queste situazioni sono diventate piuttosto frequenti e ancor più potranno diventarlo in futuro.


A cura di:
Salvatorica Serra - Dipartimento di Protezione delle piante - Università di Sassari
Renzo Peretto - Dipartimento Produzioni vegetali - Agenzia Laore Sardegna

Fonte: sardegnaagricoltura.it


CONSORZIO UNO Chiostro del Carmine, via Carmine - Oristano, Codice fiscale: 90021620951 - Partita IVA: 01128230958 - Iscritto al Registro Imprese di Oristano, n. 90021620951 - REA: OR - 113742
Centralino: tel. 0783 778005 - Segreteria studenti: tel. 0783 779086, Email segreteria@consorziouno.it - Privacy policy - Credits - webmail webmail