6 febbraio 2010
Archeologia subacquea diventerà un centro di eccellenza e di alta formazione. Il futuro è scritto nelle delibere della Giunta regionale e negli atti dell'Università di Sassari, da cui dipende il corso oristanese. Ma il percorso verso questa trasformazione non può assolutamente essere improvvisato. Ne è convinto il presidente della commissione Cultura in consiglio regionale Attilio Dedoni che ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Ugo Cappellacci, agli assessori al Bilancio e alla Cultura Giorgio la Spisa e Lucia Baire per analizzare la questione.
«È necessario promuovere un incontro preliminare con il rettore dell'Università di Sassari, il preside della facoltà di Lettere e filosofia - ha scritto Dedoni - i soprintendenti per i beni archeologici per definire tempestivamente le linee di programma per questo centro di eccellenza». Un centro che, secondo la delibera della Giunta regionale dello scorso agosto, deve raccordarsi con l'attuale curriculum di Archeologia subacquea dell'università di Sassari. Tanto più che lo stesso ateneo, in relazione alla riforma universitaria (al momento in discussione al Senato) sta attuando la trasformazione di Archeo-sub, ramo della laurea triennale in Scienze dei beni culturali, in un corso di laurea magistrale interuniversitario e internazionale a cui parteciperanno oltre all'ateneo di Sassari anche le università di Cagliari, Pisa, Bari e Foggia. Inoltre ci saranno gli atenei di Tunisi, Barcellona, Aix -en - Provence e quello egiziano della South valley university. «La laurea magistrale sarà attivata nella sede oristanese», ha sottolineato Attilio Dedoni.
Fonte: Unione Sarda del 6 febbraio 2010
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