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Gli albergatori dell’isola fuori dal web rischiano di restare senza turisti

14 aprile 2010

Nata in Inghilterra, Lastminute.com è una delle prime agenzie di viaggi online. Regional director per l’Italia e il sud-est europeo è Francesco Cannone, 36 anni, sardo di Alghero. Laureato in scienze politiche a Sassari, segue circa 15mila hotel prenotabili da casa.

Abbiamo parlato del travel online e dei vantaggi che i servizi in rete possono offrire alla Sardegna. - Cannone, il turismo internazionale è diventato velocità e costi bassi, le mete si decidono all’istante. Il travel online, la possibilità offerta dalla rete di scegliere, prenotare e acquistare le vacanze attraverso il computer di casa, è stata una rivoluzione? «Secondo i dati di PhoCusWright nel 2008 la percentuale di acquisti di viaggi online in Europa era del 14 per cento, oggi è aumentata grazie a operatori importanti come Expedia.it, Lastminute.com, Edreamas, Venere.com e altri.

La tendenza è per la crescita, siamo vicini a transazioni per 70 miliardi di euro all’anno». - Il perchè è legato al risparmio o alla comodità? «Entrambe le cose, ma è certo che le offerte online sono allettanti e consentono di programmare una vacanza volo più hotel con risparmi che arrivano al trenta per cento. Gli utenti l’hanno capito, tant’è che ormai i tempi di prenotazione si sono abbassati in Europa a tre settimane e in Italia ancora di più. Si sta affermando l’abitudine a cercare in rete le occasioni migliori, a dare fiducia agli operatori online». - E’ il trionfo dell’ultimo minuto, senza più le attese all’agenzia.

«Direi che soprattutto nel settore hotel noi di Lastminute.com e gli altri assomigliamo sempre di più ad agenzie di viaggio online. Quelle tradizionali, spiace dirlo, sono destinate a scomparire o a modificare radicalmente l’offerta dei servizi, magari specializzandosi in settori particolari. Penso ai viaggi di nozze, ai viaggi avventura e altre cose di nicchia». - Perchè Expedia, Lastminute, Edreams e altri operatori online sono in grado di offrire risparmi così elevati? «Noi trattiamo direttamente con gli hotel, è un lavoro quasi porta a porta. Chiediamo tariffe migliori e in cambio offriamo una rete di vendita internazionale, a portata di clic. Coi vettori è più difficile, la tariffa la fa il mercato, vanno a riempimento del volo. Fanno il contrario dei tour operator, prima si assicurano la copertura dei costi vendendo i posti a tariffe basse, poi sotto data la tariffa sale di conseguenza. Ma con i low cost si lavora benissimo ed è proprio grazie a compagnie come Ryanair che circolano pacchetti-vacanza a condizioni davvero interessanti».

Ma quali sono le scelte migliori per viaggiare risparmiando davvero? «Bisogna affidarsi a operatori seri, in grado di offrire i servizi migliori alle condizioni migliori. Lastminute offre ai clienti il rimborso dell’hotel se chiunque altro è in grado di venderlo a una tariffa più conveniente. Con la formula top secret offriamo un hotel di altissima qualità senza comunicare al cliente dove va fino alla prenotazione. Altri operatori garantiscono condizioni favorevoli, l’importante è rivolgersi ad aziende importanti. Posso assicurare che non si va incontro ad alcuna sorpresa negativa, l’affidabilità ormai è massima». - La Sardegna sembra un po’ assente dai canali online... «Purtroppo sì, il futuro del turismo è l’online e la Sardegna segue ancora canali vecchi, del tutto superati. Lo dico con rammarico perchè sono sardo, amo Alghero e la mia isola. Torno praticamente ogni mese per stare con la mia famiglia, ma questo non mi impedisce di vedere come stanno le cose...». - E come stanno le cose? «Molti albergatori sono legati ai sistemi di vendita tradizionali, quelli che noi chiamiamo offline. E’ un errore, perchè ormai chi pensa a un viaggio va su Google e cerca l’offerta alle condizioni migliori. Chi non è sui maggiori siti di vendita online resta indietro, è un dato di fatto. Ma non tutti se ne sono accorti». - La Sardegna è indietro? «La Sardegna è molto indietro... io giro l’Europa, il mondo e non vedo la Sardegna, non c’è quasi mai nei canali pubblicitari fondamentali. Vedo Malta, Baleari e non vedo la Sardegna.

Si continua ad andare solo per fiere e si trascura lo strumento di comunicazione più semplice ed economico, che è la rete. Non esiste ancora un sito turistico regionale che funzioni, mi sembra una cosa assurda. Si può fare con quattro soldi, non riesco a capire perchè non venga realizzato...». - Poi però c’è anche un problema di tariffe... «Un problema gravissimo. Un esempio che conosco bene: Malta. Nei periodi fuori dalla stagione estiva a Malta si vendono hotel bellissimi a cinquanta euro, altrettanto in Croazia. In Sardegna è difficilissimo trovare una tariffa simile. Così da noi, che abbiamo un clima fantastico, ad aprile e maggio abbiamo gli hotel semideserti. Per me è una situazione inspiegabile». - In Sardegna c’è anche chi si scandalizza perchè la Regione versa cinque milioni all’anno nelle casse di Ryanair, il solo vettore che fa viaggiare studenti squattrinati, famiglie, quelli che appena pochi anni fa sfogliavano solo i depliant e guardavano gli altri partire. «E’ strana questa ostilità nei confronti di Ryanair, che per certi versi è il più grande operatore culturale attivo in Sardegna. Ryanair è utile, è giusto che la Regione aiuti questa compagnia. Altre compagnie meno utili ed economiche sono state aiutate.

C’è chi sostiene che Ryanair porti nell’isola turisti senza soldi, ma non è così. E’ la sola vera compagnia low cost nel mondo». - Può spiegarsi meglio? «Mi spiego: cinquanta-sessanta euro per andare a Londra è una buona tariffa ma non è low cost. Solo Ryanair porta nelle capitali europee a cinque-dieci euro. I biglietti a quel prezzo ci sono davvero e sono i prezzi destinati ai ragazzi, agli studenti, a chi non avrebbe mai la possibilità di viaggiare. In più Ryanair attira viaggiatori in Sardegna, gente che non verrebbe e che invece viene invogliata dalla tariffa. Poi magari non sono viaggiatori che vanno all’hotel cinque stelle, cercano il bed & breakfast... e allora? Vogliamo lasciarli andare altrove? Bisogna finirla di costruire alberghi e cominciare a far lavorare tutto l’anno quelli che esistono. Si può fare, tariffe basse in bassa stagione e offerta online a tappeto. Non è poi così difficile». - Anche perchè la Sardegna resta una meta piuttosto ambita. «Sì, è vero. Ma secondo me bisogna anche smetterla di pensarla come l’unico paradiso per i viaggiatori, ci sono altri luoghi nel mondo altrettanto belli e accoglienti, che costano molto meno.

Capita che un viaggio ai Caraibi costi meno che una vacanza in Sardegna e la gente lo sa. Tra l’altro la presenza di siti come la Costa Smeralda, al contrario di quanto si crede, non hanno dato un grande contributo allo sviluppo di un buon turismo in Sardegna perchè l’immagine dell’isola è quella di paradiso per pochi ricchi, un luogo costoso e irraggiungibile. Questa è le percezione diffusa e non è una cosa positiva». - E’ una tesi interessante, in netta controtendenza con l’idea di un’isola promossa turisticamente dalla presenza di sceicchi, attori e veline conseguenti. «Io preferirei una Sardegna che offre tutte le sue bellezze naturali, in tutte le stagion, a prezzi concorrenziali. Una Sardegna che si propone sul mercato con canali e strumenti moderni. Credo che l’immagine di un’isola patinata, fatta di hotel sfolgoranti, non sia quella giusta».

Fonte: la Nuova Sardegna del 14 Aprile 2010
 


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