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AS: il 16 Settembre al via le ricerche in località Sant'Elia (Santa Giusta)

14 settembre 2010

La seconda campagna di ricerche archeologiche terrestri per gli studenti di Archeologia Subacquea prenderà il via in località Sant'Elia (Santa Giusta) il giorno 16 Settembre 2010 alle ore 9.00, con una riunione preliminare tra i docenti responsabili, i vari collaboratori e gli studenti del corso di laurea.

L'analisi del sito di Sant'Elia con la metodologia dell'archeologia dei paesaggi costieri (con l'ausilio del geomorfologo, Prof. Paolo Orru' dell'Università di Cagliari) terminerà il 30 Settembre e prevede, nelle due settimane di attività, la realizzazione di due saggi di scavo di m.2 x 2.

Per l'Università le ricerche saranno dirette dal Prof. Raimondo Zucca e dai Proff. Paolo Bernardini e Pier Giorgio Spanu con la collaborazione della Dott.ssa Emanuela Solinas e della Dott.ssa Alice Meloni, per la Soprintendenza partecipera' la Dott.ssa Emerenziana Usai.

Alcune note sull'insediamento abitativo di Sant'Elia

Un’ importante insediamento abitativo è localizzato sulla sponda meridionale del canale di Pesaria. Si tratta di un villaggio privo di nuraghe, simile agli agglomerati di età nuragica del Campidano di Cagliari. Di pari interesse il materiale rinvenuto: ziri con anse a x, olle ovoidali con anse a maniglia, tazze carenate, tutti di produzione locale. Dalla stessa zona proviene un pugnale eneo con lama a foglia, decorata con incisioni a bulino, che trova confronti con esemplari del bronzo finale e della prima età del ferro, nonché un bacile in trachite rosa del diametro all'imboccatura di 70 cm , databile anch'esso nella prima età del ferro.
L’ individuazione, nelle ricognizioni di superficie eseguite nel corso degli anni Ottanta del XX secolo dall’ allora Ispettore Archeologo della Soprintewndenza Archeologica di Cagliari e Oristano Raimondo Zucca, di pietrame basaltico e di blocchi di arenaria affioranti in superficie, anche a causa dei lavori d’ impianto, negli Anni Settanta, di un eucalipteto, fanno ipotizzare sia l’ esistenza di elementi strutturali della chiesa di Sant’ Elia, forse riportabile ad ambito bizantino, sia e soprattutto, per l’ ampio spazio interessato dai materiali da costruzione litoidi, un tipo di insediamento indigeno con strutture plurivano, ad una delle quali attribuire il bacile citato, proprio delle c.d. “rotonde” delle capanne della prima età del ferro.
La localizzazione dell’ insediamento su un poggio alluvionale, a dominio della riva sinistra del canale di Sant’ Elia, induce a credere che in questo sito si sia avviato il primo rapporto tra Sardi e Levantini, anteriormente alla fondazione del centro urbano di Othoca.
Le indagini geomorfologiche e archeologiche in detto canale potrebbero mettere in luce elementi di rilievo per la ricostruzione dei quadri dello scambio fra autoctoni e mercanti del Levante mediterraneo, anche considerata la presenza a Sant’ Elia di un ripostiglio di bronzi, andato disperso e segnalato da Giuseppe Atzori.

BIBLIOGRAFIA: G. Nieddu – R. Zucca, Othoca una città sulla laguna, Oristano 1991, pp. 49, 55-6.
G. Atzori, Il villaggio nuragico di Sant’ Elia in Santa Giusta (Oristano), Aa. Vv., La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente (XVI-XIII sec. a.C. (Atti del III Convegno di studi «Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i Paesi del Mediterraneo», Selargius-Cagliari 1987, Cagliari 1992, pp. 127-134.